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Aumento terremoti nel mondo

La paura del terremoto ha toccato in queste ore anche l'Italia. Palermo è stata svegliata da una scossa di magnitudo 4,3 della scala Richter. Niente danni, solo lo spavento che ha portato i cittadini in strada: l'epicentro è stato localizzato in mare, al largo di Ustica, ma in città si è avvertito chiaramente e per precauzione sono stati evacuati alcune scuole. Solo in Italia nell'ultima settimana sono state registrate 12 scosse di terremoto nella provincia di Macerata, ma la situazione più preoccupante è quella che coinvolge l'Asia. In Indonesia, un violento terremoto di magnitudo 8,9 ha scosso la provincia nord occidentale di Aceh, sull'isola di Sumatra: al momento è rientrato l'allarme tsunami, ma l'allerta resta alta e riporta alla mante quanto accaduto nel 2004. Il sisma è stato avvertito in gran parte del sud est asiatico, come a Singapore, in Thailandia e nella parte meridionale dell'India, ma ancora è incerto il dato delle vittime: secondo alcune fonti, infatti, sembrano ci siano stati 5 morti. La terra ha tremato per due volte anche negli Stati Uniti: in Oregon (con magnitudo 6,2) e nella costa centrale della California (5,3). Poco dopo è toccato al Messico, con una terremoto di magnitudo 7 con epicentro a 330 km da Acapulco. Nessun danno, ma tanta paura a Città del Messico dove la popolazione è scesa in strada e molti edifici sono stati evacuati.

La coincidenza di tanti terremoti, più o meno intensi, nelle diverse aree del mondo fa sorgere una domanda: stanno aumentando i fenomeni sismici o l'informazione globale ci fa allarmare anche per una piccola scossa? In realtà pare che un incremento in effetti ci sia, ma ancora gli scienziati non capiscono quali sono le cause. Gli scienziati dell'agenzia americana USGS stanno studiando il recente aumento del numero di terremoti di magnitudo 3 o superiore negli Stati Uniti: nel 2011 la frequenza dei fenomeni tellurici è stata 6 volte superiore rispetto al secolo precedente. Le cause potrebbero essere artificiali: gli scienziati, infatti, hanno scoperto che in alcuni punti l'aumento della sismicità coincide con l'inserimento di acque reflue nei pozzi profondi di smaltimento. Queste aree tendono ad essere al centro del paese — soprattutto i il caso di stati come Colorado, Texas, Arkansas, Oklahoma e Ohio. Non vi sono prove però che dimostrino che la fratturazione idraulica è di per sé la causa del tasso di aumento dei terremoti.

Anche nel resto del mondo dal 2000 c'è stato un aumento sorprendente dei terremoti, proprio lungo le faglie che venivano ritenute più sicure. In particolare le fasce tra 5.0/5.9 e 6.0/6.9 mostrano un aumento quasi costante nel numero dei terremoti a partire dall'anno 2000 con un aumento di quasi il 60% per i terremoti di magnitudo compresa tra 5.0 e 5.9 ed un aumento del 78% per i terremoti di magnitudo compresa tra 6.0 e 6.9. Sulle reali cause, però, gli scienziati non sono ancora giunti a una conclusione: colpa dell'aumento della popolazione, dell'inquinamento, dei normali movimenti del pianeta? Se in alcuni casi, come quelli analizzati negli Stati Uniti la mano dell'uomo sembra determinante, questo non è sufficiente per capire un fenomeno tanto complesso che coinvolge tutte le aree della Terra.

Sono sicuramente da attribuire all'uomo gran parte dei danni conseguenti, soprattutto là dove non è stato costruito a dovere, con materiali antisismici, o in zone pericolose. Impossibile invece prevenire un terremoto, anche se molti continuano a sostenere il contrario: se un'allerta a breve periodo può aiutare con l'evacuazione degli edifici, non ci sono prove scientifiche che dimostrino la validità delle previsioni a medio e lungo termine. I terremoti possono essere previsti solo statisticamente: analizzando la storia sismica di una determinata zona è cioè possibile stimare la probabilità che si verifichi un terremoto entro un certo intervallo di tempo. Ma, come dimostrano gli eventi degli ultimi anni, le scosse hanno colpito proprio zone insospettabili. È vero che esistono dei "precursori sismici", ovvero parametri chimici, fisici e geologici che subiscono dei cambiamenti prima di un terremoto, ma non sono né sufficienti né tato sicuri da poter permettere di prevedere con sicurezza un terremoto. Di falsi allarmi nel tempo ne sono dati tanti: molti ricorderanno l'allarme terremoto che secondo alcune voci l'11 maggio 2011 avrebbe colpito Roma, prevista da Raffaele Bendandi, appassionato di astronomia morto nel 1979. Nonostante le smentite della scienza ufficiale qualcuno, per prudenza, quel giorno preferì una gita fuori porta. Per dovere di cronaca quel giorno un terremoto ci fu: a Lorca, in Murica (Spagna), dove una scossa 5,1 devastò la cittadina causando dieci morti e tanti danni.

Eleonora della Ratta