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La Bce taglierà i tassi?

Sulla scia dell'esito positivo del Consiglio europeo della scorsa settimana, che ha portato ad un timido accenno di una futura unione bancaria - e quindi una maggiore integrazione tra gli stati membri - il presidente della Bce Mario Draghi ha deciso che alla riunione prevista per giovedì prossimo tra la Bce e la Bank of England (BoE) taglierà i tassi di interesse. Per dare una boccata d'ossigeno agli investitori e restituirgli fiducia, in modo da garantire un'ulteriore possibilità per accedere al credito. Dopo l'apertura delle linee di credito per 1.030 miliardi dello scorso anno, le previsioni di taglio previste per giovedì saranno di 0,25 punti percentuali al nuovo record storico di 0,75% e si parla anche di un nuovo swap tra le principali banche mondiali, il tutto per far sì che la recessione che sta colpendo l'Eurozona si plachi.

Questa politica di abbassamento dei tassi di interesse della Bce, qualora fosse confermata, sarebbe un'azione necessaria per gli istituti bancari, in un periodo di carenza di liquidità, il cui accesso al credito della Bce sarebbe meno costoso, e più in generale in seguito alle situazioni economiche sempre più problematiche nell'area euro, emerse proprio durante il vertice della scorsa settimana. Vertice nel quale Draghi aveva annunciato un'intensificazione dei rischi, affermando inoltre di non contare molto sul canale dei tassi d'interesse per trasmettere gli impulsi della politica monetaria in un momento in cui i mercati sono semiparalizzati. Un taglio da parte dell'Eurotower che gli analisti di Société Générale avevano previsto già settimane fa, quando lo scorso 25 giugno hanno affermato - nelle parole di James Nixon, capo economista per l'Europa - che "la recessione sarà significativa e la situazione del credito è in deterioramento. Pertanto, per evitare shock, è possibile che la Bce decida di optare per un taglio di 50 punti base al costo del denaro".

Una politica che favorisce ancora più poteri al suo presidente, definito dal New York Times "il più potente tra le autorità non elette nel mondo democratico", sostenendo che queste nuove decisioni renderanno la Bce più simile alla Federal Reserve americana sulla vigilanza bancaria. Completamente differente da quella del suo predecessore, Jean-Claude Trichet, che ha sempre mantenuto una politica di austerità, dettata dall'aumento dei tassi di interesse verso quegli Stati con un elevato debito pubblico. Politiche rigorose ed estreme: è di qualche mese fa la dichiarazione di Trichet che vedeva nella bancarotta dell'Europa l'unica soluzione per salvare l'euro e successivamente appropriarsi delle politiche fiscali. C'è meno catastrofismo e - a detta degli analisti - maggiore ottimismo nelle manovre e nelle prese di posizione di Draghi, il "Machiavelli della moneta unica" secondo il Nyt, che al momento hanno influenzato positivamente anche i mercati: l'ipotesi di tagliare a breve il costo del denaro ha portato un segno positivo nelle borse del Vecchio Continente, in attesa della decisione che verrà presa giovedì.