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Borse Asia-Pacifico in calo, pesano attese aumento tassi Fed

(Reuters) -

Le borse asiatiche sono oggi in netto calo sull'onda dell'accelerazione dell'inflazione negli Stati Uniti e di alcune dichiarazioni da parte di esponenti della Federal Reserve che lasciano presagire la possibilità di un rialzo dei tassi d'interesse fin da giugno.

L'indice azionario regionale, che non comprende Tokyo perde oltre l'1,1%. La borsa giapponese ha chiuso in calo frazionale, dopo che il rafforzamento dello yen sul dollaro ha ribaltato l'andamento positivo.

L'economia giapponese è cresciuta dell'1,7% annualizzato nel primo trimestre del 2016, il dato migliore da un anno, sostenuto in parte dall'aumento dei consumi legato all'anno bisestile e quindi al giorno aggiuntivo di febbraio.

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"Lo yen si è rafforzato un po' perché la crescita è stata più forte delle attese", dice Ayako Sera, market strategist di Sumitomo Trust and Banking. "Ma, a guardare ai dettagli, ci sono ancora alcune aree di preoccupazione, tra cui le spese in conto capitale".

Ieri, i prezzi al consumo Usa di aprile hanno registrato il maggior rialzo in oltre tre anni, indicando una possibile ripresa dell'inflazione che darebbe alla Fed motivo per il rialzo dei tassi d'interesse. Ieri sera due esponenti della Federal Reserve hanno detto che l'istituto centrale Usa potrebbe ancora mettere in atto due o tre rialzi dei tassi di interesse nel corso del 2016, lasciando così la porta aperta a un primo intervento in tempi brevi.

Intanto sono in rialzo i prezzi petroliferi con il future sul greggio Usa che guadagna lo 0,3% a 48,45 dollari Usa e il Brent che avanza dello 0,2%, a 49,40 dollari, vicino al massimo da sei mezi e mezzo toccato ieri, e oltre l'80% in rialzo rispetto al minimo da 12 anni toccato a gennaio (27,10 dollari al barile).

L'indice cinese CSI 300 perde oltre l'1%, SHANGHAI e HONG KONG perdono entrambi, la prima l'1,6%, la seconda l'1,8%. Il sentiment sui mercati cinesi è debole, negli ultimi mesi, a causa dei timori sull'effettiva ripresa del'economia e sulla possibilità di nuovi stimoli decisi dal governo di Pechino, vista l'aumento delle sofferenze bancarie. Un rapporto di BofA Merrill Lynch Global Research indica inoltre che a maggio le attese di crescita della Cina da parte degli investitori sono calate nettamente, col 50% degli intervistati che ora si attendono un indebolimento, rispetto al 22% di aprile.

Prada perde l'1,3%.

TAIWAN in controtendenza guadagna oltre lo 0,2%, dopo aver registrato un calo a inizio seduta.

SYDNEY ha chiuso a -0,74%, prima seduta negativa dopo una serie positiva di tre. Pesanti i titoli finanziari, mentre sale il settore delle commodity, guidato da BHP Billiton e Origin Energy.

SEUL tocca i minimi da 10 settimane, con la moneta locale, il won, al livello più basso da metà marzo sul dollaro.

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