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La Francia e i suoi oneri finanziari ai minimi storici

Francia, governo taglia Pil 2013 al +0,1%, stima in linea con Ue

Da qualche giorno la Francia é sommersa dagli scandali che hanno infangato l'Eliseo. Dopo il caso dell' ex ministro del Bilancio Jèrome Cahuzac che ha dichiarato di essere stato per venti anni possessore di un conto corrente in Svizzera e Singapore, é la volta del Tesoriere del premier Hollande durante la campagna elettorale e della sua recente confessione di aver fatto investimenti off shore alle isole Cayman. Rivelazioni che il presidente francese cerca di gestire, ma che non faranno bene alla situazione economica e politica di Parigi.

Eppure - a poche ore dalla conferenza stampa di Mario Draghi sulle eventuali mosse da compiere in merito ai piani di intervento della banca sugli oneri finanziari dei 17 paesi della zona euro - sembra che gli scandali politici non abbiano minimamente offuscato il debito francese. Lo dimostra il rendimento del bond suo decennale, sceso nei giorni scorsi ad un minimo storico: nella giornata di giovedì, infatti, la Francia ha venduto 6.97 milioni di euro del debito, leggermente al di sotto della sua soglia limite. Inoltre, il rendimento medio dei titoli decennali è sceso dal 2,10% al 1,94%, in un'asta di qualche mese fa, anche qui al di sotto della soglia record che corrisponde al 2,07%.

Stessa situazione si é verificata anche oggi: come riporta Il Sole 24 Ore "il rendimento degli Oats (i corrispettivi francesi dei nostri BTp) è scivolato oggi all'1,76%, il minimo storico. Lo spread francese con il Bund tedesco (che paga l'1,26%) è intorno a quota 57, anche questo vicino ai minimi".

Questo, nonostante recenti sondaggi dimostrino che quella francese risulta essere al momento tra le economie dell'euro zona più deboli, con una crescita che non supererà - secondo le stime del ministro delle Finanze, Pierre Moscovici - lo 0,1%. Riducendo di ben 7 decimi di punto percentuale la sua precedente stima e prevedendo un incremento del Pil dell'1,4% soltanto nel 2014.
La Francia sta lottando per tenere a freno le proprie finanze con i crolli dell'economia, costringendo il governo ad abbandonare la sua crescita e gli obiettivi di disavanzo per quest'anno.

Il calo dei titoli francesi é una novità se paragonata all'andamento di quelli italiani, che scende molto più a rilento nonostante il rapporto deficit/Pil italiano sia inferiore a quello francese e addirittura spagnolo: 2,9% contro 5,7% francese. Allora perché tutto questo?
Lo spiega in un'intervista a Il Sole 24 Ore Vincenzo Longo, analista di Ig, affermando che gli acquisti sui titoli francesi avviene dall'estero, che preferisce puntare su Paesi più "sicuri", dove non c'è instabilità politica come in Italia o un livello elevato di deficit/Pil come in Spagna. La Francia, secondo Longo, é "un buon compromesso tra rischio-rendimento".
E nonostante l'Italia sia più stata più obbediente con i "compiti a casa", l'ingovernabilità del Paese, a un mese e mezzo dalle elezioni politiche, non piace ai mercati, specie se si deve puntare sui debiti sovrani.