Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 3 hours 44 minutes
  • FTSE MIB

    34.417,57
    +53,82 (+0,16%)
     
  • Dow Jones

    38.503,69
    +263,71 (+0,69%)
     
  • Nasdaq

    15.696,64
    +245,33 (+1,59%)
     
  • Nikkei 225

    38.460,08
    +907,92 (+2,42%)
     
  • Petrolio

    82,86
    -0,50 (-0,60%)
     
  • Bitcoin EUR

    62.298,47
    +598,57 (+0,97%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.438,41
    +14,31 (+1,01%)
     
  • Oro

    2.328,60
    -13,50 (-0,58%)
     
  • EUR/USD

    1,0689
    -0,0015 (-0,14%)
     
  • S&P 500

    5.070,55
    +59,95 (+1,20%)
     
  • HANG SENG

    17.201,27
    +372,34 (+2,21%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.026,97
    +18,80 (+0,38%)
     
  • EUR/GBP

    0,8592
    -0,0003 (-0,04%)
     
  • EUR/CHF

    0,9774
    +0,0018 (+0,19%)
     
  • EUR/CAD

    1,4624
    +0,0007 (+0,05%)
     

Spagna: triplicati dalla crisi i disoccupati a carico dei pensionati

Spagna: triplicati dalla crisi i disoccupati a carico dei pensionati

Quello che si sta sviluppando in Spagna è un patto di solidarietà intergenerazionale che, probabilmente, non ha eguali su scala globale: 420mila nuclei famigliari di disoccupati vengono sostenuti dai pensionati contro i 150mila di sei anni fa, agli albori della crisi, quando la Spagna rappresentava una sorta di Eldorado per moti ragazzi europei in cerca di occupazione.

Gli ultimi dati parlano chiaro: il tasso di disoccupazione è al 27%, la disoccupazione giovanile è al 56%, soltanto la Grecia, con il 59%, fa peggio nell’Europa dei 27.

Se il Welfare è in ginocchio, ci pensano le famiglie, con pensioni sempre più ridotte e con i risparmi di una vita, a sostenere i giovani. A rivelarlo è la Fondazione Primo Maggio in un rapporto intitolato L’impatto dalla crisi nelle condizioni di vita delle persone anziane che evidenzia come il 10% delle famiglie spagnole con disoccupati venga sostenuta da pensionati contro il 3,6% del 2007.

La percentuale che rappresenta in maniera più pregnante il dramma che si sta vivendo in Spagna è quella dei nuclei familiari per i quali la pensione rappresenta la maggiore fonte di reddito, ovverosia il 26% del totale. E dire che la situazione è tutt’altro che rosea anche per chi ha smesso di lavorare: le politiche di austerity, iniziate da José Luis Zapatero e proseguite da Mariano Rajoy, hanno ridotto in maniera consistente le pensioni.

Secondo le stime dell’Union general de Trabajadores, il blocco degli adeguamenti delle pensioni al costo delle vita ha comportato una perdita di potere d’acquisto di circa 222 euro, una cifra prossima all’aumento di 250 euro avvenuto negli ultimi dieci anni.  La pensione media – 748 euro al mese – resta, comunque, inferiore al salario minimo concesso ai lavoratori a riposo. Inoltre, per tre quarti dei pensionati il reddito lordo annuo non raggiunge i 15mila euro annui.

Tutto ciò in un contesto che vede un costante aumento del costo della vita (nell’ultimo anno le bollette dell’energia elettrica hanno subito un rincaro del 10,8%, mentre il prezzo delle medicine è aumentato del 20%) e una Commissione Europea che, nonostante due anni di proroga, chiede alla Spagna di appianare il pesante deficit (7% nel 2012) che ha fatto collassare il Paese che fino a qualche anno fa sembrava essere la locomotiva dell’economia mediterranea.