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Vigilanza bancaria, il sì della Germania alla BCE

Crisi, governo tedesco approva vigilianza Bce sulle banche

Un ulteriore passo in avanti verso l'Unione bancaria. La Germania ha appena approvato un disegno di legge che concede alla Banca Centrale Europea il potere di supervisionare gli istituti di credito dell'Eurozona, come deciso nell'ultima riunione dell'Ecofin.

Il progetto di un unico organismo supervisore, in grado di monitorare la gestione delle banche insolventi, era in cantiere già dallo scorso anno, ma aveva incontrato le resistenze di alcuni Stati, tra cui proprio la Germania, il cui ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble aveva più volte dichiarato il proprio scetticismo, dando la priorità invece alla ricerca di "un equilibrio all’interno della Bce affinché siano nettamente separati i compiti di politica monetaria e quelli sulla supervisione" per garantire un trattamento "equo a tutti i paesi, anche quelli al di fuori dell’Euro".

Resistenze che nel corso dei mesi sono state superate e proprio oggi l'annuncio della nuova legge arriva dalla cancelliera Angela Merkel, anche se l'attuale accordo non prevede ancora la creazione di un organismo per la gestione delle banche insolventi.
Berlino preme dunque sull'accelleratore, superando anche la sua richiesta di una previa modifica ai Trattati Ue, facendo invece riferimento alla possibilità di una modifica in due tempi, mirata alla creazione di un'autorità unica di soluzione.

Con la Bce come autorità unica di supervisione viene garantita la volontà, secondo il membro tedesco del comitato esecutivo della Bce, Joerg Asmussen, di prendere "decisioni rapide e imparziali sulla liquidazione delle banche".
Secondo un portavoce del ministero delle Finanze federale, Martin Kotthaus, le trattative sulla messa a punto di questo nuovo meccanismo verranno messe in atto già prima dell'estate, cominciando nel frattempo ad intervenire sulla base dei Trattati esistenti.

Con la vigilanza bancaria nelle mani della Bce, i 27 Paesi dell'Euro zona accettano di affidare la gestione della crisi delle banche in mano ad un solo organismo, che dovrà avere il potere di evitare ulteriori fallimenti che provocano scossoni ai mercati e all'economia in genere, coordinando l'attività bancaria in un contesto unitario.
Oltre 200 banche "sistemiche" - cioè quelle con un attivo superiore ai 30 miliardi di euro o che rappresentano oltre il 20% del Pil - finiranno sotto il controllo diretto dell'Eurotower, attraverso un Consiglio di Vigilanza, che avrà però poteri decisionali e di intervento anche sui piccoli istituti di credito - all'incirca 5.800 - solitamente nelle mani delle Banche centrali nazionali, se in presenza di "gravi situazioni patrimoniali".