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Al via la Tobin tax

Più volte annunciata e riposta nel cassetto, quindi approvata, rimodulata e posticipata nell’applicazione. Dopo tanto tribolare la Tobin tax, introdotta per rimpolpare le esangui casse pubbliche, è divenuta realtà. Una guida alle sue principali caratteristiche può aiutare a districarsi al meglio ed evitare possibili trappole.

L’ambito di applicazione

L’imposta viene applicata a tutti gli acquisti di azioni e strumenti partecipativi emessi da società residenti nel territorio dello Stato italiano. A quest’ultimo proposito non conta il Paese dal quale parte l’ordine o il mercato in cui la società è quotata, ma solo che si tratti di società italiane. In più è fissato un requisito di capitalizzazione (dato dal prodotto tra numero di azioni e valore della singola quota): 500 milioni di euro al 30 novembre scorso. Saranno quindi soggetti al prelievo le operazioni sui titoli più scambiati come Enel, Eni, Fiat, Generali, Intesa SanPaolo e Unicredit.

Le aliquote sulle azioni

L’acquisto azionario è soggetto ad aliquota dello 0,12% (che scenderà allo 0,10% dal prossimo anno). Tradotto in pratica, questo significa che se la transazione è di 10mila euro, la Tobin tax consisterà in un prelievo di 12 euro (10 euro a regime). Che ovviamente va sommata alle commissioni applicate dalla banca e all’aliquota del 20% sull’eventuale plusvalenza, prelievo che si applica al momento della vendita se il titolo ha accresciuto il proprio valore rispetto al momento dell’acquisto e solo limitatamente a questo progresso.

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Se invece le azioni vengono acquistate sui mercati non regolamentati, i cosiddetti Otc (Over the Counter), l’aliquota sale allo 0,22% (per poi calare dal prossimo anno allo 0,20%).

Derivati ed esclusioni

Quanto ai derivati, l’avvio dell’imposta è previsto per il 1° luglio, con un’aliquota che varia in base alla tipologia dello strumento (futures, covered warrants, opzioni, warrants e certificates): si va da 2,5 centesimi per operazione fino ai 20 euro per gli strumenti meno speculativi, mentre per quelli più speculativi si parte il minimo è 12,50 euro per ciascuna operazione, il massimo 100.
Vengono colpite anche le operazioni “high frequency”, realizzate in pochi istanti dai super computer in uso ai professionisti della finanza, che rappresentano ormai oltre un terzo dei volumi complessivi. La tassazione in questo caso ammonta allo 0,02% del loro valore di transazione sottostante.

Le esclusioni riguardano i market makers, istituti previdenziali e gli scambi avvenuti per operazioni di successione o donazione e i derivati per i rischi cambio, oltre alle operazioni relative ai derivati sulle azioni estere, alle obbligazioni, ai titoli di Stato, alle valute e agli Etf.

Le scadenze

Il pagamento della Tobin tax va effettuato il giorno 16 del mese successivo alla data dell’operazione. Per quanto riguarda la fase di avvio è prevista una data unica il 16 luglio (per le operazioni su azioni condotte tra il 1° marzo de il 30 giugno 2013) ed il 20 agosto per quelle sui derivati eseguite a partire dal primo luglio.