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Le Borse tentano il rally di fine anno

Nel mondo finanziario la statistica gode di un credito superiore alla maggior parte degli altri settori della vita quotidiana. Per questo motivo, per tutta la prima parte dell'autunno non sono mancati gli analisti sicuri del tradizionale rally di fine anno, nonostante i numeri andassero in direzione opposta. Negli ultimi tempi gli ottimisti hanno riguadagnato credito grazie alla svolta impressa ai listini dai passi in avanti verso la soluzione della crisi tanto in Europa, quanto negli Stati Uniti.

Nodo fiscal cliff in apertura di settimana

L'ultima settimana ha confermato la tendenza che ha caratterizzato buona parte di questo 2012, con i listini sui saliscendi in cerca di una direzione. Nonostante i buoni dati sulle vendite nel black Friday, i listini americani hanno registrato performance in calo nella seduta di lunedì sulle voci di complicazioni al Congresso nelle trattative per evitare il fiscal cliff (il precipizio fiscale che rischia di scattare il 1° gennaio prossimo per lo scadere di aumenti di spesa pubblica e tagli alle tasse, risalenti all'amministrazione Bush). Un trend che ha contagiato anche le Borse europee, già per loro conto in difficoltà sulla vicenda dei nuovi aiuti alla Grecia.

Andamento simile martedì, con gli operatori americani ed europei focalizzati sulle trattative politiche più che sulle notizie provenienti dal fronte economico (ordini di beni durevoli e fiducia dei consumatori superiori alle attese). In questo frangente l'euro ha rifiatato dopo una serie di sedute al rialzo rispetto al dollaro. Alla fine, la maggior parte dei listini ha chiuso con ribassi decimali, che sono stati recuperati nella giornata di mercoledì, quando il clima è migliorato soprattutto nell'Eurozona: i passi in avanti compiuti sul versante greco hanno favorito una riduzione dello spread tra i titoli dei Paesi periferici e i bund tedeschi.

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Scatto di Piazza Affari giovedì

Un trend che ha registrato una decisa accelerazione nella giornata di giovedì (il differenziale BTp/Bund a dieci anni ha raggiunto un minimo di 308 punti per poi chiudere a 318, con il BTp decennale sceso al 4,45%, ai minimi dal marzo 2010), quando da Oltreoceano sono arrivate notizie positive sul fronte del Pil (+2,7% nel terzo trimestre il dato annualizzato), del mercato immobiliare e dei sussidi di disoccupazione. In questo contesto, Pizza Affari è stata la regina d'Europa, chiudendo in crescita del 2,81%, grazie soprattutto al balzo dei titoli finanziari (pieni di titoli di Stato).

Venerdì è stata una giornata tutto sommato tranquilla, con gli indici europei che hanno chiuso intorno alla parità. Così la settimana nel suo complesso si è chiusa con il segno positivo per la maggior parte dei listini occidentali, pur senza entusiasmare.

Cosa attendersi da questa settimana

La nuova settimana sarà altrettanto importante per i mercati, considerato che verranno al pettine i nodi parzialmente risolti nei giorni scorsi, a cominciare proprio dal fiscal cliff negli Usa e dalla vicenda degli aiuti alla Grecia in Europa.

Inoltre, lunedì sono attesi i dati sull'indice Pmi manifatturiero in Francia, Germania e Italia, per cui si avrà un aggiornamento sullo stato di salute dell'economia nel Vecchio Continente. I prossimi giorni saranno anche necessari per "digerire" le trimestrali pubblicate nelle ultime due settimane ed elaborare le prime stime sulla chiusura dei bilanci d'esercizio. La sensazione è che si vada verso uno scenario migliore di quanto prospettato solo due mesi.

L'incognita vera resta legata allo spread: se il calo proseguirà, il Vecchio Continente — che scambia su multipli inferiori a Stati Uniti e Cina — potrà mettere a segno un buon rialzo, ma l'esito non è scontato vista l'incertezza che porta con sé l'approssimarsi delle scadenze elettorali in diversi Paesi europei.