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Sui mercati è l’ora di giocare in difesa

Le ultime due settimane hanno lasciato il segno sui risparmiatori. Se il ritorno della volatilità aveva fatto temere per la tenuta del rally in corso da due anni in maniera quasi ininterrotta, la brusca frenata conferma che probabilmente il Toro ha il fiatone. Quanto basta per riconsiderare il proprio portafoglio degli investimenti in vista di una stagione tradizionalmente volatile come quella estiva.

Tra timori elettorali e utili che non crescono

Le ragioni di questa frenata, che ha colpito in primo luogo i listini azionari del Vecchio Continente, sono principalmente due: l’avvicinarsi delle elezioni europee del 25 maggio, che potrebbero vedere un successo da parte delle forze euroscettiche, e la debolezza degli utili aziendali. Le aziende che hanno pubblicato fino a questo momento i dati relativi al primo trimestre hanno evidenziato in maniera chiara che la stagione dei sacrifici non è ancora finita: gli utili stentano a riprendere quota e il rosso di bilancio in molti casi viene evitato solo grazie a nuovi tagli di spesa. Considerato che la riduzione dei costi ha un limite fisiologico, crescono gli interrogativi su quello che succederà nei mesi a venire e molti grandi investitori si mostrano meno ottimisti del passato verso i listini di Milano, Francoforte, Parigi e Madrid.

Anche perché i multipli delle società quotate, vale a dire il rapporto tra prezzi di Borsa e utili attesi per l’esercizio in corso, non sono più a sconto rispetto alla media degli ultimi dieci anni, quindi non ci sono ragioni per attendersi ulteriori, grandi rialzi delle quotazioni. Almeno di non credere a un incremento degli utili nella seconda parte dell’anno, cosa comunque difficile per quanto appena detto.

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Rischio bolla sui bond

Lo scenario non è rassicurante nemmeno sul fronte dei bond, con le quotazioni vicine ai minimi storici anche per emissioni high yield (quelle che tradizionalmente devono offrire elevati rendimento a fronte di un maggior rischio di credito dell’emittente). Stando ad alcuni report pubblicati negli ultimi giorni, è stato proprio il raffreddarsi dell’entusiasmo verso l’equity a spingere gli investitori a riscoprire i bond. Il rischio, però, è che negli Stati Uniti si decida un rialzo dei tassi nei prossimi trimestri, penalizzando così chi ha già in portafoglio titoli obbligazionari.

Un’altra ragione per avvicinarsi all’estate con portafogli prudenti.