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Ferie in Europa, gli italiani lavorano tanto e male?

In Europa si lavora sempre di più, ma non in maniera uniforme: sopratutto fra Italia e Germania le differenze sono consistenti. Eurofond, organismo dell'Unione europea nato con lo scopo di «contribuire alla pianificazione e ideazione di migliori condizioni di vita e lavoro in Europa» ha messo insieme dati e contratti collettivi a livello europeo nel suo ultimo rapporto annuale Working time developments.

Il numero di ore di lavoro settimanali, frutto di accordi collettivi di lavoro, vanno dalle poco più di 35 ore in Francia alle 40 ore in Grecia. L'Italia è poco sopra la Germania, 38 ore alla settimana contro 37,7.
Diversi i dati per i metalmeccanici: l'Italia è in cima (40 ore la settimana) e la Germania in fondo, 35 ore la settimana.
La media dell'Europa a 27 Paesi è 37,8 ore, più bassa invece quella dei Paesi che adottano l'euro: 37,3 ore la settimana. Nella pubblica amministrazione a livello locale, dove fra Roma e Berlino il distacco è invertito e ampio: contro le 39,1 ore tedesche si scende alle 36 ore settimanali italiane.

La media effettiva di ore lavorate, con un contratto full-time, nell'Unione europea è di 39,7 ore la settimana, ma le differenze sono consistenti. Si va dalle 41,3 ore la settimana in Romania, lo Stato dove in media si lavora più ore in una settimana, alle 37,8 ore la settimana dei lavoratori finlandesi. Fra tedeschi e italiani prevalgono i primi con due ore di lavoro alla settimana in più rispetto agli italiani, 40,5 a 38,5. La media della zona euro, fra 2006 e 2010 è influenzata dall'arrivo della crisi: se fra 2006 e 2008 era rimasta stabile a 39,6 ore, nel 2009 si è scesi a 39,2 per poi recuperare parzialmente nel 2010, quando le ore lavorate in media sono risalite a 39,4.

Capitolo ferie. La media di ferie annuali retribuite, secondo i contratti collettivi in vigore, oscilla fra i 30 giorni di Danimarca e Germania e i 20 di Cipro ed Estonia. I lavoratori italiani possono contare in media su 28 giorni retribuiti di ferie, sopra la media europea che si ferma a 25,4. Diversi i dati dei giorni minimi previsti per contratto: si va dai 25 in Italia, Austria, Danimarca, Francia e Lussemburgo ai 20 di Germania, Grecia e Regno Unito. La media della zona euro è poco oltre i 22 giorni. Il paragone fra giorni medi di ferie e numero minimo di ferie previste indica sostanzialmente la funzione del quadro normativo: Per i Paesi del Nord Europa, come Germania, Olanda, Danimarca, Finlandia e Regno Unito, si tratta essenzialmente di una rete di sicurezza, dato che i contratti collettivi concedono quattro giorni di ferie in più rispetto alla normativa. Viceversa in Italia la normativa si avvicina alla media, dove quest'ultima supera il minimo fissato per legge di tre giorni. Ciascun Paese poi varia nel calcolo: se in Germania il numero di ferie minime è calcolato in 24 giorni lavorativi (dal lunedì al sabato) in Italia si parla di quattro settimane. Per la Francia invece si fa riferimento a 30 giorni lavorativi o cinque settimane. Sul totale dei giorni di ferie incidono anche le ferie comandate. In questo campo però incidono anche festività locali, per cui i dati potrebbero variare notevolmente su base regionale. In media in Italia sono quindi 9 i giorni di festività comandate contro i dieci tedeschi e i 14 spagnoli.

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Ad ogni modo, volendo fare un paragone complessivo fra Italia e Germania, in Italia i contratti di lavoro sono in media più impegnativi su base settimanale (38 ore contro 37,7) e su base annuale 1.976 ore invece delle 1.960,4 tedesche cui vanno sottratte le ore di ferie pagate e vacanze comandate che ampliano il divario: 1.694,8 ore di un lavoratore italiano e 1.658,8 di un tedesco.

Altro grande tema è la produttività. Se infatti la media di ore che un italiano passa al lavoro sono superiori a quelle di un suo omologo tedesco, il dato sulla produttività è molto diverso.
Fatta 100 la media dell'Ue, nel 2000 l'Italia era a quota 116,8 punti, meno della Germania (124) ma più della Spagna (102,7). Dieci anni dopo, nel 2010, l'Italia ha perso ben 15,1 punti, scendendo a 101,5 mentre la Germania è rimasta sugli stessi livelli della prima rilevazione (123,7) e la Spagna invece è salita (107,9). E se diversa è la produttività, diverse sono anche le retribuzioni.
Se sei anni fa in Italia si guadagnavano (esclusi il settore pubblico e quello dell'agricoltura, in aziende con più di 10 dipendenti) in media 23mila 406 euro, in Francia si guadagnavano 31mila 364 euro e in Germania quasi 40mila (39.364 euro). Nel 2010 il dato tedesco è salito a 42mila 400 euro, mentre quello italiano si è fermato a 26.181 euro lordi.