Comprare a rate, cosa sapere per evitare sorprese

Quando decidiamo di compare un bene a rate, prima di sottoscrivere il finanziamento è buona regola chiedere al commesso il modulo europeo Secci dove è riportato il Taeg.

In alcuni punti vendita si usa il Pos per dilazionare il pagamento, per cui in pochi minuti il cliente è in grado di sapere se la transazione è accettata o meno.

Possibilità di recesso. Se si è firmato un contratto di finanziamento ma si cambia idea, il consumatore ha 14 giorni di tempo dalla firma per recedere senza spese.

Se così facendo si scopre che ci si sta indebitando oltre il 33 per cento del vostro reddito mensile, meglio rimandare l’acquisto e lasciare perdere.

Evitare le carte revolving. A guardarla così sembra una carta di credito normalissima ma la differenza c’è. Con la carta revolving le spese fatte nel mese non vengono saldate alla fine tutte insieme ma si rimborsano poco alla volta, pagando degli interessi molto alti.

In questo caso il negozio incassa subito i solfi perché cede il credito a una finanziaria, infatti il cliente pagherà le rate a quest’ultima.

Il rischio di non riuscire a pagare una o più rate o di farlo in ritardo aumenta in caso di troppi finanziamenti e questo significa che si alza il rischio di essere segnalati come cattivi pagatori nelle Centrali rischi.

Per far partire il finanziamento basterà una firma sullo scontrino del Pos e la finanziaria viene autorizzata a fare un addebito ogni mese sul conto corrente.

Molti negozi offrono la possibilità di fare acquisti pagando a rate e senza interessi. Si tratta di una dilazione di pagamento. In pratica se il cliente vuole acquistare uno smartphone da 500 euro, paga in 10 rate da 50 euro, senza spese e interessi.

Prima di cambiare il mega schermo in salotto, meglio farsi due conti. Se avete, per esempio, un mutuo di pagare o un prestito personale, considerate la rata mensile e sommatela a quella che dovreste pagare per il nuovo acquisto.