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Ecco come riciclare gli oggetti 'impossibili', dall'olio esausto all'acqua del condizionatore

  • <p>L’olio da cucina non va raccolto in un barattolo e buttato nell’indifferenziata, come si legge sul spesso sul web. Come l’olio lubrificante, anche quello da cucina è un veleno: meglio lasciarlo raffreddare e portarlo in una stazione ecologica. (foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    L’olio da cucina non va raccolto in un barattolo e buttato nell’indifferenziata, come si legge sul spesso sul web. Come l’olio lubrificante, anche quello da cucina è un veleno: meglio lasciarlo raffreddare e portarlo in una stazione ecologica. (foto: Getty)

  • <p>I cd e i dvd non sono riciclabili, vanno buttati nell’indifferenziata. Si possono comunque utilizzare per altri scopi (foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    I cd e i dvd non sono riciclabili, vanno buttati nell’indifferenziata. Si possono comunque utilizzare per altri scopi (foto: Getty)

  • <p>I profilattici non vanno MAI buttati nel water, bensì nell’indifferenziata. (foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    I profilattici non vanno MAI buttati nel water, bensì nell’indifferenziata. (foto: Getty)

  • <p>Gli accendini vanno nell’indifferenziata, ma solo se completamente vuoti (foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    Gli accendini vanno nell’indifferenziata, ma solo se completamente vuoti (foto: Getty)

  • <p>La ceramica non va mai insieme al vetro: basta un pezzo di ceramica in una raccolta singola di vetro per rallentare il processo di riciclo. Va dunque nell’indifferenziata. (foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    La ceramica non va mai insieme al vetro: basta un pezzo di ceramica in una raccolta singola di vetro per rallentare il processo di riciclo. Va dunque nell’indifferenziata. (foto: Getty)

  • <p>I pannolini ci mettono 500 anni a decomporsi: dunque è fondamentale buttarli nell’indifferenziata ben chiusi, o altrimenti affidarli a una raccolta specifica se istituita nel vostro comune. (foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    I pannolini ci mettono 500 anni a decomporsi: dunque è fondamentale buttarli nell’indifferenziata ben chiusi, o altrimenti affidarli a una raccolta specifica se istituita nel vostro comune. (foto: Getty)

  • <p>Salvo espressa comunicazione sulla confezione, le stoviglie di plastica non sono riciclabili e vanno nell’indifferenziata. I cartoni della pizza devono essere perfettamente puliti per finire nella carta, altrimenti no.(foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    Salvo espressa comunicazione sulla confezione, le stoviglie di plastica non sono riciclabili e vanno nell’indifferenziata. I cartoni della pizza devono essere perfettamente puliti per finire nella carta, altrimenti no.(foto: Getty)

  • <p>Il barattolo del vetro va buttato insieme al vetro, e non nella plastica come alcuni fanno (foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    Il barattolo del vetro va buttato insieme al vetro, e non nella plastica come alcuni fanno (foto: Getty)

  • <p>Trucchi, detersivi, ammoniaca… tutti prodotti potenzialmente tossici: bisogna guardare sul retro della confezione. La X è il simbolo dei prodotti nocivi (Xn) ed irritanti (Xi), in genere acidi o prodotti per disotturare le tubature di scarico, ma anche alcuni prodotti per l’ufficio che molti tengono sulla scrivania. La provetta che gocciola segnala i prodotti corrosivi (C). Il teschio segnala un prodotto tossico (T) o altamente tossico (T+), come ad esempio smalti, vernici, disinfettanti, insetticidi, diserbanti, prodotti per il giardinaggio. La fiamma segnala i prodotti infiammabili ( F ) o altamente infiammabili (F+) quali alcool, prodotti per la pulizia (l’acetone per le unghie, ad esempio), per il fai da te (solventi, acquaragia, mastici) e per l’ufficio (i cosidetti ” bianchetti”). Questi rifiuti (i prodotti e le confezioni) vanno gettati negli appositi contenitori che potete trovare nelle stazioni ecologiche. Non vanno gettati nel lavandino o nel water, MAI (foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    Trucchi, detersivi, ammoniaca… tutti prodotti potenzialmente tossici: bisogna guardare sul retro della confezione. La X è il simbolo dei prodotti nocivi (Xn) ed irritanti (Xi), in genere acidi o prodotti per disotturare le tubature di scarico, ma anche alcuni prodotti per l’ufficio che molti tengono sulla scrivania. La provetta che gocciola segnala i prodotti corrosivi (C). Il teschio segnala un prodotto tossico (T) o altamente tossico (T+), come ad esempio smalti, vernici, disinfettanti, insetticidi, diserbanti, prodotti per il giardinaggio. La fiamma segnala i prodotti infiammabili ( F ) o altamente infiammabili (F+) quali alcool, prodotti per la pulizia (l’acetone per le unghie, ad esempio), per il fai da te (solventi, acquaragia, mastici) e per l’ufficio (i cosidetti ” bianchetti”). Questi rifiuti (i prodotti e le confezioni) vanno gettati negli appositi contenitori che potete trovare nelle stazioni ecologiche. Non vanno gettati nel lavandino o nel water, MAI (foto: Getty)

  • <p>Con 30 pallet si può fare un grande armadio: potete riutilizzarlo in mille modi prima di decidere di portarlo alla stazione ecologica. (foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    Con 30 pallet si può fare un grande armadio: potete riutilizzarlo in mille modi prima di decidere di portarlo alla stazione ecologica. (foto: Getty)

  • <p>Gli assorbenti non vanno MAI gettati nel water: anche loro sono destinati all’indifferenziata (foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    Gli assorbenti non vanno MAI gettati nel water: anche loro sono destinati all’indifferenziata (foto: Getty)

  • <p>Il cartone del latte e dei succhi va gettato seguendo le indicazioni sulla confezione. Di solito vanno nella carta ben appiattiti. Il tappo in plastica va staccato e gettato nella plastica (foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    Il cartone del latte e dei succhi va gettato seguendo le indicazioni sulla confezione. Di solito vanno nella carta ben appiattiti. Il tappo in plastica va staccato e gettato nella plastica (foto: Getty)

  • <p>Recuperate l’acqua di condensa del <strong>condizionatore</strong>: si tratta di acqua distillata che può essere utilizzata nel ferro a vapore. (foto: Getty) </p>
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    Riciclare, ecco gli oggetti con le regole più particolari

    Recuperate l’acqua di condensa del condizionatore: si tratta di acqua distillata che può essere utilizzata nel ferro a vapore. (foto: Getty)

<p>L’olio da cucina non va raccolto in un barattolo e buttato nell’indifferenziata, come si legge sul spesso sul web. Come l’olio lubrificante, anche quello da cucina è un veleno: meglio lasciarlo raffreddare e portarlo in una stazione ecologica. (foto: Getty) </p>
<p>I cd e i dvd non sono riciclabili, vanno buttati nell’indifferenziata. Si possono comunque utilizzare per altri scopi (foto: Getty) </p>
<p>I profilattici non vanno MAI buttati nel water, bensì nell’indifferenziata. (foto: Getty) </p>
<p>Gli accendini vanno nell’indifferenziata, ma solo se completamente vuoti (foto: Getty) </p>
<p>La ceramica non va mai insieme al vetro: basta un pezzo di ceramica in una raccolta singola di vetro per rallentare il processo di riciclo. Va dunque nell’indifferenziata. (foto: Getty) </p>
<p>I pannolini ci mettono 500 anni a decomporsi: dunque è fondamentale buttarli nell’indifferenziata ben chiusi, o altrimenti affidarli a una raccolta specifica se istituita nel vostro comune. (foto: Getty) </p>
<p>Salvo espressa comunicazione sulla confezione, le stoviglie di plastica non sono riciclabili e vanno nell’indifferenziata. I cartoni della pizza devono essere perfettamente puliti per finire nella carta, altrimenti no.(foto: Getty) </p>
<p>Il barattolo del vetro va buttato insieme al vetro, e non nella plastica come alcuni fanno (foto: Getty) </p>
<p>Trucchi, detersivi, ammoniaca… tutti prodotti potenzialmente tossici: bisogna guardare sul retro della confezione. La X è il simbolo dei prodotti nocivi (Xn) ed irritanti (Xi), in genere acidi o prodotti per disotturare le tubature di scarico, ma anche alcuni prodotti per l’ufficio che molti tengono sulla scrivania. La provetta che gocciola segnala i prodotti corrosivi (C). Il teschio segnala un prodotto tossico (T) o altamente tossico (T+), come ad esempio smalti, vernici, disinfettanti, insetticidi, diserbanti, prodotti per il giardinaggio. La fiamma segnala i prodotti infiammabili ( F ) o altamente infiammabili (F+) quali alcool, prodotti per la pulizia (l’acetone per le unghie, ad esempio), per il fai da te (solventi, acquaragia, mastici) e per l’ufficio (i cosidetti ” bianchetti”). Questi rifiuti (i prodotti e le confezioni) vanno gettati negli appositi contenitori che potete trovare nelle stazioni ecologiche. Non vanno gettati nel lavandino o nel water, MAI (foto: Getty) </p>
<p>Con 30 pallet si può fare un grande armadio: potete riutilizzarlo in mille modi prima di decidere di portarlo alla stazione ecologica. (foto: Getty) </p>
<p>Gli assorbenti non vanno MAI gettati nel water: anche loro sono destinati all’indifferenziata (foto: Getty) </p>
<p>Il cartone del latte e dei succhi va gettato seguendo le indicazioni sulla confezione. Di solito vanno nella carta ben appiattiti. Il tappo in plastica va staccato e gettato nella plastica (foto: Getty) </p>
<p>Recuperate l’acqua di condensa del <strong>condizionatore</strong>: si tratta di acqua distillata che può essere utilizzata nel ferro a vapore. (foto: Getty) </p>
MTT

Riciclare non è sempre facile: ci sono degli oggetti composti da più materiali che fanno fatica a trovare una collocazione ideale nella differenziazione classica carta/vetro/umido/indifferenziata. Altri ancora si crede possano essere riciclati, ma sbagliando. E altri ancora vengono fatti scivolare nel water inconsapevolmente, creando un danno all’ambiente. Ecco i casi più eclatanti e particolari e le regole da seguire