Global Coin, 10 cose c’è da sapere sulla criptovaluta di Facebook

La prima e più evidente è che GlobalCoin sarà una stablecoin. Le stablecoin sono speciali criptovalute ancorate a monete fiat, come il dollaro o l’euro e mantengono un valore stabile nel tempo. (Getty)

La stabilità nominale delle stablecoin le rende particolarmente adatte ai micropagamenti. Mentre il bitcoin, a detta degli esperti, è ormai diventato una sorta di oro digitale che ispira soprattutto gli investitori. (Getty)

Più che il bitcoin la valuta immaginata da Facebook ricorda gli Steem Dollar, la criptovaluta utilizzata dal social network Steemit per i pagamenti tra utenti. E chissà se Facebook non mutui da Steem anche la possibilità di trasformare i “mi piace” in denaro sonante. Quella sì che sarebbe una rivoluzione. (Getty)

Prima di Facebook e di Steem, un’altra community si diede una moneta. Parliamo di Second Life, che nei primi anni 2000, per regolare gli scambi all’interno del suo universo virtuale coniò il Linden Dollar, uno dei primi esperimenti di valuta virtuale a larga diffusione. (Getty)

Il valore dei Linden variava giornalmente in base al rapporto tra domanda e offerta, senza gli sbalzi a cui hanno abituato le criptovalute. Tuttavia la valuta non poggiava sulla blockchain e i suoi scambi erano regolati dal Linden Lab, cioè da un’autorità centrale. Che è proprio quello che rifuggono le criptovalute. L’esperienza di Second Life potrebbe però in ogni caso tornare utile a Facebook. (Getty)

Non essendo una piccola community di appassionati di crittografia, ma un social network frequentato di miliardi di utenti in tutto il mondo, Facebook prima di lanciare la sua criptovaluta si è dovuta sobbarcare un bel po’ di incontri istituzionali, tra cui il governatore della Bank of England, Mark Carney e funzionari del Tesoro degli Stati Uniti, che hanno chiesto rassicurazioni sull’introduzione di norme anti-riciclaggio: la vera, grande paura dei governi quando si parla di criptovalute. Getty)

Sebbene a Menlo Park non abbiano ancora rilasciato dichiarazioni a riguardo, è quasi certo che Global Coin si baserà sulla tecnologia blockchain, visto che Facebook ha investito in una società specializzata. Ma sarà una blockchain privata o permissioned, ovvero sarà il social network a gestire numero e diffusione dei nodi, stabilendo così la governance delle rete. (Getty)

Per procurarsi bitcoin di solito si ricorre a una piattaforma di exchange, dove è possibile anche effettuare scambi con le principali stablecoin, o a speciali distributori automatizzati dislocati sul territorio, come quelli dell’italiana Chainblock. È probabile che anche Global Coin sarà reperibile così. Ma non solo. (Getty)

Facebook vuole creare una valuta accessibile a tutti, anche a chi non ha un conto corrente. In India, per esempio, Facebook vorrebbe trasformare Whatsapp nel mezzo di pagamento con cui i lavoratori all’estero possono inviare denaro a casa alle loro famiglie (sempre che il governo indiano glielo permetta). (Getty)

David Gerard, esperto di blockchain, ha affermato che Facebook con una criptovaluta tutta sua potrebbe soprattutto ottenere l’accesso ai nostri preziosi dati di spesa. Questo però rende il progetto più vicino a Paypal che al bitcoin. (Getty)