iTunes addio, le 10 cose che non ci mancheranno

iTunes è diventato con gli anni un software vecchio nell’anima e davvero poco intuitivo. L’esempio più lampante è dato dall’interfaccia divisa in innumerevoli categorie, opzioni, elenchi, tasti e comandi che rendevano snervante e logorante portare a termine compiti anche semplici. (Getty)

iTunes non è mai stato un fulmine di guerra, appesantito dall’essere un hub con troppe funzioni e troppi compiti. La sua scarsa flessibilità non lo ha mai reso un programma da poter lanciare e utilizzare al volo, senza troppi pensieri. E la sua lentezza di certo non ci mancherà. (Getty)

Un grande classico: ogni volta che si trascinavano elementi come canzoni in iTunes succedevano mezzi disastri. Prima era più intuitivo, per esempio per aggiungere film a una lista oppure per creare playlist da inviare a un amico. Ma nel tempo Apple ha cambiato tutto e sono stati limitati gli elementi aperti al drag and drop: singole canzoni, ma non album; singoli episodi, ma non intere serie. Difficile da usare! (Getty)

La ricerca su iTunes era poco comoda e, soprattutto, poco approfondita dato che era molto semplice perdersi in risultati ben lontani dall’idea originale. (Getty)

I tab hanno reso l’esperienza di navigazione su browser pratica, ordinata e più rigorosa facendoci dire addio a innumerevoli e dispersive finestre in favore di sottoinsiemi più accessibili e pronti all’uso. Su iTunes questa funzione non è mai arrivata. (Getty)

Apple è sempre stata nota per la sua abilità commerciale, ma tutto questo non ha trovato un terreno particolarmente fertile in iTunes, che a tutti gli effetti era principalmente un negozio di contenuti come musica, ma anche film. Le critiche mosse erano più di una: gli aggiornamenti delle novità erano fiacchi, c’era scarsa visibilità dei nuovi arrivi e sarebbe stato più stimolante ci fossero state più promozioni, magari a tempo, e una piattaforma a offerte più dinamica. (Getty)

Soprattutto su Mac non recenti oppure dotati di caratteristiche tecniche più semplici, iTunes andava ad appesantire in modo inequivocabile il sistema, richiedendo massicce risorse per il proprio sostentamento e rendendo poco fluido l'utilizzo. (Getty)

Il formato Flac è quello prediletto dagli audiofili, ma su iTunes doveva necessariamente convertire in formato audio loseless proprietario tramite utility (a pagamento) come FlacTunes Flac Converter. Assolutamente poco pratico!(Getty)

Tanti servizi integrati in iTunes venivano subito disattivati perché noiosi e/o inutili. Ad esempio le playlist casuali e auto-generate come quelle Genius. Oppure le playlist smart, che se sulla carta erano anche buone nella pratica appesantivano molto la procedura. (Getty)

iTunes è sempre stato un po’ troppo chiuso, come peraltro da filosofia Apple, e sono sempre cadute nel vuoto le idee lanciate dagli utenti e analisti del segmento di integrare con servizi esterni (un nome su tutti? Wikipedia) per approfondire su artisti o anche su singole canzoni, invece che essere costretti a ricorrere alla ricerca da browser. (Getty)