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I lavori che rischiano l'estinzione a causa delle macchine

Trovare lavoro è un'operazione complessa, che richiede anche uno sguardo al futuro, perché prevedere cosa chiede il mercato è mossa vincente. Il rischio, però, in un mondo che corre veloce, è di vedere sempre più la scomparsa di diverse mansioni, grazie al crescente ruolo del computer  e delle macchine che permettono di automatizzare molteplici processi, specialmente nel campo dei lavori connessi alla logistica, all'offerta dei servizi, all'amministrazione di dati e in quello delle occupazioni produttive.Gi studiosi Michael Osborne e Carl Benedikt Frey, in un saggio dal titolo The Future of Employment: How susceptible are jobs to computerisation?, analizzano, con una funzione matematica, oltre 702 occupazioni, per capire quali scompariranno dalla faccia del mercato. L'automatizzazione dei lavori non è una realtà nuova, ma non si parla più di lavori da stabilimento industriale, ma anche e soprattutto di lavori mediamente intellettuali, pagati bene. Perché scompariranno, allora? Perché non abbastanza intelligenti dal punto di vista sociale -la polizza l'utente può comprarla da solo on line ad esempio- oppure perché la variabile dell'intervento umano, nella messa a punto del prodotto, sarà pleonastica. Laddove entrano in gioco, invece, la persuasione, la negoziazione, l'originalità, la percezione di mutate esigenze sociali, e, non ultimo, il confronto diretto con l'utenza, intesa come cura e responsabilità verso un terzo, il rischio di scomparsa si abbassa. Coloro che lavorano quindi in campo artistico, nell'educazione, nel sistema sanitario, in campo mediatico e anche nel mondo del business e della finanza- specialmente se devono discutere, in contesti come board e commissioni, temi da trattare, attività da coordinare, problemi da risolvere- correranno pochi rischi. Sono mestieri che richiedono una spiccata intelligenza sociale, non delegabile alla macchina. Quali sono allora i mestieri a rischio, in una scala da 0 (basso rischio) a 1 (rischio elevato)?