Le aziende che guadagnano di più con la guerra
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United Technologies
10°: United Technologies
Ultima fra le "top ten" per vendite nel settore delle armi, ha comunque un mercato più vasto e profitti, nel 2011, per 5,3 miliardi di dollari. Fra i prodotti militari (vendite per 11,6 miliardi di dollari) più quotati, il Black Hawk e il Seahawk (due elicotteri, il primo per l'esercito americano e il secondo per la marina). L'azienda produce anche ascensori, condizionatori, refrigeratori. Le vendite internazionali, recentemente, hanno superato il 60% del totale. - 2/10
L-3 Communications
9°: L-3 Communications
Vendite per 15,2 miliardi di dollari, di cui 12,5 provengono dal mercato delle armi. Quattro i segmenti della compagnia: sistemi elettronici; modernizzazione e manutenzione di aeromobili; soluzioni per la sicurezza nazionale; sistemi di sorveglianza, controllo, e intelligence. Produce anche aeromobili teleguidati. Profitto del 2011: 956 milioni di dollari. - 3/10
Finmeccanica
8°: Finmeccanica
C'è anche l'Italia, nella classifica delle 10 compagnie per le quali la guerra è profittevole. Finmeccanica, oltre ai guai giudiziari, si occupa di aeromobili, elicotteri, artiglieria, veicoli militari in genere, armi e munizioni. Il 60% delle vendite della compagnia nostrana riguarda le armi: parliamo di 24,1 miliardi di dollari nel 2011, anno che ha visto una perdita di 3,2 miliardi di dollari per Finmeccanica. Per il momento, resta da chiarire la vicenda del 2010 che riguarda una presunta tangente da 750milioni di dollari per una commessa da 12 elicotteri militari per il governo indiano. E' l'unica in perdita nel 2011. - 4/10
EADS
7°: EADS
E' una compagnia europea, con sede in Olanda. L'acronimo sta per European Aeronautic Defence and Space System. Produce aeromobili civili e militari, sistemi di comunicazione, missili, vettori spaziali, satelliti artificiali, ha 133mila lavoratori e "solo" il 24% dei suoi ricavi proviene dal mercato bellico. La EADS vende per 68,3 miliardi di dollari, dal settore armamenti ricava 16,4 miliardi di dollari. Avrebbe dovuto fondersi con la BAE, ma le pressioni tedesche hanno fatto naufragare l'accordo - 5/10
Northrop Grumman
6°: Northrop Grumman
Multinazionale statunitense operativa nel settore aerospaziale e della difesa, è il risultato della fusione del 1994 fra la Northrop e la Grumman. Produce, fra l'altro, sistemi bellici teleguidati, missili e radar. L'81% dei proventi della compagnia proviene proprio dal mercato bellico, per un ammontare di 21,4 miliardi di dollari su 26,4 miliardi di dollari di vendite totali. Dopo una crescita fra il 2007 e il 2010, il 2011 fa registrare una flessione, ma i profitti restano di oltre 2 miliardi per il 2011. - 6/10
Raytheon
5°: Raytheon
Un'altra compagnia storica americana, fondata addirittura nel 1922. E' il più importante produttore di missili guidati al mondo. Il suo prodotto più famoso? Ovviamente il missile Tomahawk Cruise. Le vendite del 2011 sono state pari 22,5 miliardi di dollari, in calo rispetto al 2010. Anche in questo caso, il calo è dovuto ai tagli della difesa americana, di cui la compagnia del Massachussets è una dei principali fornitori. Il calo prosegue anche in questi ultimi anni, ma dovrebbe aumentare il capitolo di vendita internazionale. - 7/10
General Dynamics
4°: General Dynamics
Ha fatto la storia dell'industria bellica americana: fondata nel 1952, ha quattro divisioni: aerospaziale, sistemi di combattimento, sistemi navali, informatica e tecnologia. La sezione aeronautica è stata ceduta nel '93 alla Lockheed Corporation. Dal '99 è tornata a produrre aerei civili acquisendo la Gulfstream. Cresce rispetto al 2010 nel settore militare: 19,5 miliardi di dollari, oltre 18mila commesse dal Governo americano (circa 12,9 miliardi di acquisti dalla marina, 4,6 dall'esercito). Ha 95mila lavoratori assunti in tutto il mondo. Come le "college" americane, ha espresso grosso rammarico per i tagli al bilancio della difesa di quest'anno. - 8/10
BAE Systems
3°: BAE Systems
I prodotti della BAE sono essenzialmente ad uso militare: le vendite sono pari a 29,2 miliardi di dollari nel 2011 (95% di tutte le vendite della compagnia) e riguardano i più vari segmenti dell'industria bellica. Fra di essi, L-ROD Bar Armor System (un sistema di protezione per veicoli), e il simulatore per piloto Hawk Advanced Jet Trainer. Vendite e profitti aumentano grazie a paesi diversi da USA e Gran Bretagna, che hanno diminuito i budget per la difesa. - 9/10
Boeing
2°: Boeing
Ancora una statunitense. Era al terzo posto nel 2010, ora scavalca la concorrenza britannica della BAE e insegue la Lockheed Martin. Base a Chicago, le sue vendite riguardano il settore degli armamenti "solo" per il 46% del totale, perché, come suggerisce il nome, la compagnia produce aerei di linea Boeing (fra gli ultimi 747, 757 e il recentissimo 787 Dreamliner). E' anche fornitrice della NASA. Comunque, stiamo parlando di 31,8 miliardi di dollari che provengono direttamente dalla vendita delle armi. - 10/10
Lockheed Martin
1°: Lockheed Martin
Operativa nel settore degli aeromobili, dell'elettronica, della missilistica e nell'industria spaziale. Per il 2011, secondo il rapporto SIPRI, i ricavi derivanti dalla produzione e vendita di armamenti, è pari a 36,3 miliardi di dollari. Un ulteriore miglioramento rispetto ai 35,7 miliardi di dollari del 2010, che la colloca ancora una volta al primo posto fra i produttori di armi. La quota di vendite relativa agli armamenti è, per la Lockheed Martin, pari al 78% del totale. Probabilmente in segno di protesta per i tagli della Difesa, l'azienda ha deciso di inviare a tutti i dipendenti (123mila persone in tutto il mondo) una lettera di licenziamento. Ma la Casa Bianca ha chiesto ufficialmente di sospendere l'operazione.
Lo Stockholm International Peace Research Institute ha aggiornato la classifica dei 100 produttori di armi al mondo. Una lista che esclude la Cina, per la quale non sono disponibili dati.
Ecco le prime 10 produttrici di armi al mondo e il grafico del loro andamento in Borsa: