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Le lauree migliori per trovare lavoro all'estero

Più che fuga, ormai si può parlare di esodo. Sono cinquemila i laureati - secondo un'inchiesta de L'Espresso - a lasciare ogni anno l'Italia, alla ricerca di una professione o con un contratto di lavoro già in mano verso Paesi esteri.

Una fuga necessaria per quei ragazzi che, con il massimo dei voti e delle competenze, in Italia avrebbero non poche difficoltà a realizzarsi, se non dopo una lunga e faticosa gavetta. Così, dopo aver speso in formazione 175 milioni di euro l'anno, l'Italia li "regala" al resto del mondo, perdendo soprattutto un inestimabile capitale umano che è alla base della crescita economica di questo Paese. Andando invece a contribuire alla crescita e all'arricchimento e al profitto delle aziende e di un Paese che non è il nostro.

Perchè fuggono? Perchè qui il futuro è incerto, perchè lì lo stipendio è buono, ma soprattutto perchè la carriera è assicurata, perchè le capacità, le conoscenze e il merito vanno premiate e ti portano lontano senza dover necessariamente diventare vecchio. Ottime credenziali che portano il 7% degli italiani a cercare - e trovare - impiego all'estero. Ma non stiamo parlando di pizzaioli o camerieri, ma di persone assunte per le mansioni per le quali hanno studiato Su “Eures”, il portale dell’Unione Europea per gli annunci di lavoro, ci sono più di 190 mila richieste di italiani, mentre nel 2012 più di 14mila laureati hanno spostato definitivamente la loro residenza dal Paese d'origine. (a cura di Angela Iannone)