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Piazza Affari si tinge di giallo per la protesta degli edili

Hanno appoggiato i loro caschetti, ben novemila, davanti a Piazza Affari, il luogo simbolo di una crisi che, partendo dalla finanza, ha contagiato l’economia reale e il mondo del lavoro.
Per i lavoratori del settore edile, messo in ginocchio dalla recessione, quella di oggi è stata la “Giornata della collera”. Davanti alla sede della Borsa milanese operai, manovali, impiegati, geometri, architetti e agenti immobiliari hanno portato le istanze di un settore che negli ultimi cinque anni, secondo i dati del Centro Ricerche Economiche Sociologiche e di Mercato, ha perso 157mila imprese e ben 893mila addetti.

La Lombardia è senza dubbio una delle regioni che ha subito il maggiore contraccolpo economico dopo un ventennio di grande sviluppo del mercato edilizio. Circa un quarto delle imprese italiane che hanno chiuso i battenti sono lombarde e già negli scorsi giorni la protesta aveva cominciato a farsi sentire nel comasco e in Valmalenco.

Da Assimpredil ad Assolombarda, dal Collegio dei geometri alla varie associazioni degli artigiani, erano circa venti le associazioni di categoria presenti al sit in.