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Questa città fantasma in Turchia è il simbolo dello spreco

  • <p>Sembra un paesaggio da film Disney, ma in realtà in questi mini castelli regna la desolazione di un affare andato molto male. (foto: Getty) </p>
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    La città fantasma di Burj Al Babas

    Sembra un paesaggio da film Disney, ma in realtà in questi mini castelli regna la desolazione di un affare andato molto male. (foto: Getty)

  • <p>Siamo nel nord della Turchia, provincia di Bolu. Questo è il luogo ove è nato il progetto Burj Al Babas, una città di lusso destinata a ricchi compratori. Il gruppo Sarot, scommettendo sulla crescita economica turca, aveva avviato indagini esplorative trovando un buon interesse. (foto: Getty) </p>
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    La città fantasma di Burj Al Babas

    Siamo nel nord della Turchia, provincia di Bolu. Questo è il luogo ove è nato il progetto Burj Al Babas, una città di lusso destinata a ricchi compratori. Il gruppo Sarot, scommettendo sulla crescita economica turca, aveva avviato indagini esplorative trovando un buon interesse. (foto: Getty)

  • <p>Così, nel 2014, partono i lavori. 200 milioni di euro spesi per 732 villette. Poi, dopo quasi 4 anni, ecco arrivare i problemi, tutti insieme (foto: Getty) </p>
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    La città fantasma di Burj Al Babas

    Così, nel 2014, partono i lavori. 200 milioni di euro spesi per 732 villette. Poi, dopo quasi 4 anni, ecco arrivare i problemi, tutti insieme (foto: Getty)

  • <p>Con 587 ville completate e la mancanza ancora di strade, illuminazione e servizi vari, i soldi finiscono. Solo che i compratori di Arabia Saudita, Emirati Arabi, Qatar, Bahrain e Kuwait, oltre che Turchia, spariscono o annullano il loro finanziamento. (foto: Getty) </p>
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    La città fantasma di Burj Al Babas

    Con 587 ville completate e la mancanza ancora di strade, illuminazione e servizi vari, i soldi finiscono. Solo che i compratori di Arabia Saudita, Emirati Arabi, Qatar, Bahrain e Kuwait, oltre che Turchia, spariscono o annullano il loro finanziamento. (foto: Getty)

  • <p>L’azienda finisce in bancarotta. Viene richiesto del tempo, ma il tribunale non concede sconti. I lavori si fermano e gli ultimi interessati tirano indietro il denaro. Il progetto, pittoresco e interessante, rimane cristallizzato nel nulla (foto: Getty) </p>
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    La città fantasma di Burj Al Babas

    L’azienda finisce in bancarotta. Viene richiesto del tempo, ma il tribunale non concede sconti. I lavori si fermano e gli ultimi interessati tirano indietro il denaro. Il progetto, pittoresco e interessante, rimane cristallizzato nel nulla (foto: Getty)

  • <p>Nella città non ci vive nessuno, e attualmente l’unica speranza è di convincere qualche sceicco per almeno completare l’opera. Secondo Mehmet Emin Yerdelen, CEO del Sarot Group, basterebbe vendere 100 villette per ripianare il debito principale.(foto: Getty) </p>
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    La città fantasma di Burj Al Babas

    Nella città non ci vive nessuno, e attualmente l’unica speranza è di convincere qualche sceicco per almeno completare l’opera. Secondo Mehmet Emin Yerdelen, CEO del Sarot Group, basterebbe vendere 100 villette per ripianare il debito principale.(foto: Getty)

  • <p>Ogni casa costa circa 500mila euro, ma gli acquirenti sembrano proprio spariti. La città è dunque, se non cambierà qualcosa, l’emblema della capacità umana di sprecare risorse (foto: Getty) </p>
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    La città fantasma di Burj Al Babas

    Ogni casa costa circa 500mila euro, ma gli acquirenti sembrano proprio spariti. La città è dunque, se non cambierà qualcosa, l’emblema della capacità umana di sprecare risorse (foto: Getty)

  • <p>Uno spreco esagerato, salvo miracoli, di spazio, di natura, di materiale e di denaro. (foto: Youtube) </p>
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    La città fantasma di Burj Al Babas

    Uno spreco esagerato, salvo miracoli, di spazio, di natura, di materiale e di denaro. (foto: Youtube)

  • <p>Il progetto è però nato fin troppo ottimista: sulle oltre 700 villette costruite o promesse, c’erano state 350 manifestazioni d’interesse: meno della metà (foto: Google) </p>
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    La città fantasma di Burj Al Babas

    Il progetto è però nato fin troppo ottimista: sulle oltre 700 villette costruite o promesse, c’erano state 350 manifestazioni d’interesse: meno della metà (foto: Google)

  • <p>La crisi economica ha colpito la città, ma non è l’unica colpevole: a monte ci sono state scelte poco calcolate. Un sogno che si è rivelato essere tale. (foto: Getty) </p>
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    La città fantasma di Burj Al Babas

    La crisi economica ha colpito la città, ma non è l’unica colpevole: a monte ci sono state scelte poco calcolate. Un sogno che si è rivelato essere tale. (foto: Getty)

<p>Sembra un paesaggio da film Disney, ma in realtà in questi mini castelli regna la desolazione di un affare andato molto male. (foto: Getty) </p>
<p>Siamo nel nord della Turchia, provincia di Bolu. Questo è il luogo ove è nato il progetto Burj Al Babas, una città di lusso destinata a ricchi compratori. Il gruppo Sarot, scommettendo sulla crescita economica turca, aveva avviato indagini esplorative trovando un buon interesse. (foto: Getty) </p>
<p>Così, nel 2014, partono i lavori. 200 milioni di euro spesi per 732 villette. Poi, dopo quasi 4 anni, ecco arrivare i problemi, tutti insieme (foto: Getty) </p>
<p>Con 587 ville completate e la mancanza ancora di strade, illuminazione e servizi vari, i soldi finiscono. Solo che i compratori di Arabia Saudita, Emirati Arabi, Qatar, Bahrain e Kuwait, oltre che Turchia, spariscono o annullano il loro finanziamento. (foto: Getty) </p>
<p>L’azienda finisce in bancarotta. Viene richiesto del tempo, ma il tribunale non concede sconti. I lavori si fermano e gli ultimi interessati tirano indietro il denaro. Il progetto, pittoresco e interessante, rimane cristallizzato nel nulla (foto: Getty) </p>
<p>Nella città non ci vive nessuno, e attualmente l’unica speranza è di convincere qualche sceicco per almeno completare l’opera. Secondo Mehmet Emin Yerdelen, CEO del Sarot Group, basterebbe vendere 100 villette per ripianare il debito principale.(foto: Getty) </p>
<p>Ogni casa costa circa 500mila euro, ma gli acquirenti sembrano proprio spariti. La città è dunque, se non cambierà qualcosa, l’emblema della capacità umana di sprecare risorse (foto: Getty) </p>
<p>Uno spreco esagerato, salvo miracoli, di spazio, di natura, di materiale e di denaro. (foto: Youtube) </p>
<p>Il progetto è però nato fin troppo ottimista: sulle oltre 700 villette costruite o promesse, c’erano state 350 manifestazioni d’interesse: meno della metà (foto: Google) </p>
<p>La crisi economica ha colpito la città, ma non è l’unica colpevole: a monte ci sono state scelte poco calcolate. Un sogno che si è rivelato essere tale. (foto: Getty) </p>
MTT

Le torri delle circa 700 villette di Burj Al Babas, in Turchia nella provincia di Bolu, sono scenicamente stupende. Ma sono anche oscene, se si pensa al loro stato attuale.

Sono costate in tutto 200 milioni di dollari, investiti nel 2014 a oggi per realizzarle. Ma non ci abita nessuno. Uno spreco enorme di risorse che ha accarezzato a lungo la bancarotta prima di finirci completamente dentro.

La crisi economica della Turchia è riassumibile in questo progetto, ma fa pensare anche a tutte quelle opere sontuose che promettono bene e che poi si rivelano essere un bagno di debiti. Con il pensiero a tutti gli ecomostri del mondo, guardate le foto di questa città fantasma nel nord della Turchia…