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Spese pazze, le Regioni sotto inchiesta

  • <b>Sicilia:</b><br> La Guardia di Finanza sta indagando su spese dal valore di 10 milioni di euro. Si tratta di 97 consiglieri che negli ultimi due mandati hanno chiesto il rimborso per cravatte, gioielli e caffè al bar. Tra gli indagati c’è anche Davide Faraone, fresco di nomina nella nuova segreteria del Pd di Matteo Renzi. Gli vengono contestate spese per 3mila e 380 euro. Il consiglio Regionale della Sicilia, proprio nel mezzo della bufera giudiziaria, decide di aumentare di 1160 euro l’indennità di funzione per i capigruppo.
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    Sicilia

    Sicilia:
    La Guardia di Finanza sta indagando su spese dal valore di 10 milioni di euro. Si tratta di 97 consiglieri che negli ultimi due mandati hanno chiesto il rimborso per cravatte, gioielli e caffè al bar. Tra gli indagati c’è anche Davide Faraone, fresco di nomina nella nuova segreteria del Pd di Matteo Renzi. Gli vengono contestate spese per 3mila e 380 euro. Il consiglio Regionale della Sicilia, proprio nel mezzo della bufera giudiziaria, decide di aumentare di 1160 euro l’indennità di funzione per i capigruppo.
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  • <b>Campania:</b><br> Sul fatto che la tassa sui rifiuti sia un odioso balzello, sono d’accordo tutti gli italiani. I consiglieri campani, allora, hanno pensato bene di pagarla con i soldi pubblici. Lo scorso luglio la magistratura ha indagato per peculato sessanta consiglieri, ci sono da spiegare spese per circa due milioni e mezzo di euro in due anni. Pranzi, i soliti gioielli, regali ma - unico caso finora ravvisato in Italia - addirittura la ricevuta del pagamento della tassa sui rifiuti, la Tarsu. Completano la panoramica delle spese pazze anche il compenso, rigorosamente in nero e senza contratto, versato ai collaboratori dei consiglieri regionali.
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    Campania

    Campania:
    Sul fatto che la tassa sui rifiuti sia un odioso balzello, sono d’accordo tutti gli italiani. I consiglieri campani, allora, hanno pensato bene di pagarla con i soldi pubblici. Lo scorso luglio la magistratura ha indagato per peculato sessanta consiglieri, ci sono da spiegare spese per circa due milioni e mezzo di euro in due anni. Pranzi, i soliti gioielli, regali ma - unico caso finora ravvisato in Italia - addirittura la ricevuta del pagamento della tassa sui rifiuti, la Tarsu. Completano la panoramica delle spese pazze anche il compenso, rigorosamente in nero e senza contratto, versato ai collaboratori dei consiglieri regionali.
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  • <b>Piemonte:</b><br> E’ il caso più recente. Il pm di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio del governatore del Piemonte, Roberto Cota, e di altri 39 consiglieri con l’accusa di peculato per il presunto uso illecito dei fondi pubblici regionali. Il procedimento della magistratura era partito nel 2012 e all’inizio ha riguardato ben 56 diversi consiglieri, tra cui anche l’ex presidente regionale, Mercedes Bresso. La chiusura delle indagini ha portato per alcuni l’archiviazione, tra cui la Bresso. Non per Cota e altri 39 consiglieri. Tra le spese difficilmente giustificabili ci sono le famose “mutande” del governatore leghista.
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    Piemonte

    Piemonte:
    E’ il caso più recente. Il pm di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio del governatore del Piemonte, Roberto Cota, e di altri 39 consiglieri con l’accusa di peculato per il presunto uso illecito dei fondi pubblici regionali. Il procedimento della magistratura era partito nel 2012 e all’inizio ha riguardato ben 56 diversi consiglieri, tra cui anche l’ex presidente regionale, Mercedes Bresso. La chiusura delle indagini ha portato per alcuni l’archiviazione, tra cui la Bresso. Non per Cota e altri 39 consiglieri. Tra le spese difficilmente giustificabili ci sono le famose “mutande” del governatore leghista.
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  • <b>Liguria:</b><br> A finire nel registro degli indagati lo scorso ottobre, il presidente del consiglio regionale, Rosario Monteleone (Udc), che si dimette, e qualche giorno fa, l’ex vicepresidente della giunta regionale, Nicolò Scialfa. Al setaccio i rimborsi del 2011 e del 2012. Monteleone è accusato di aver prelevato quasi 200mila euro dalle casse del suo partito e di averne giustificate solo la metà. Secondo la magistratura Scialfa, invece, si sarebbe appropriato di 70mila euro, oltre ad aver giustificato spese e prelievi con firme false.
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    Liguria

    Liguria:
    A finire nel registro degli indagati lo scorso ottobre, il presidente del consiglio regionale, Rosario Monteleone (Udc), che si dimette, e qualche giorno fa, l’ex vicepresidente della giunta regionale, Nicolò Scialfa. Al setaccio i rimborsi del 2011 e del 2012. Monteleone è accusato di aver prelevato quasi 200mila euro dalle casse del suo partito e di averne giustificate solo la metà. Secondo la magistratura Scialfa, invece, si sarebbe appropriato di 70mila euro, oltre ad aver giustificato spese e prelievi con firme false.
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  • <b>Lazio:</b><br> Tutto è iniziato qui, con l’inchiesta più grande che ha coinvolto Francesco Fiorito, l’ex capogruppo del PdL in Regione, già stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione in primo grado e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per aver intascato, senza alcuna giustificazione, 1 milione e 300mila euro. Tra le spese folli compare anche il celebre Suv. Aveva fatto scalpore anche la festa in costume da antica Roma organizzata dall’ex consigliere del PdL, Carlo De Romanis. A rischiare il rinvio a giudizio, dei 13 consiglieri coinvolti nelle indagini, sarebbero solo quattro.
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    Lazio

    Lazio:
    Tutto è iniziato qui, con l’inchiesta più grande che ha coinvolto Francesco Fiorito, l’ex capogruppo del PdL in Regione, già stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione in primo grado e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per aver intascato, senza alcuna giustificazione, 1 milione e 300mila euro. Tra le spese folli compare anche il celebre Suv. Aveva fatto scalpore anche la festa in costume da antica Roma organizzata dall’ex consigliere del PdL, Carlo De Romanis. A rischiare il rinvio a giudizio, dei 13 consiglieri coinvolti nelle indagini, sarebbero solo quattro.
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  • <b>Lombardia:</b><br> Dopo il caso laziale, l’altra grande regione finita nel mirino della magistratura è la Lombardia, nel dicembre del 2012. La Corte dei Conti vuole fare chiarezza sulle spese di tutti i gruppi consiliari. Scoperchiata la pentola, nessuno si salva. Alla Lega Nord sono contestate le spese più alte per 600mila euro in un anno. A spendere soldi pubblici per fini privati sono, tra gli altri, Renzo Bossi, il figlio del Senatur, e Nicole Minetti. Non scampa al mal costume nemmeno il partito dei Pensionati: il suo unico consigliere deve dare conto di 827 euro per i quali ha ottenuto il rimborso.
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    Lombardia

    Lombardia:
    Dopo il caso laziale, l’altra grande regione finita nel mirino della magistratura è la Lombardia, nel dicembre del 2012. La Corte dei Conti vuole fare chiarezza sulle spese di tutti i gruppi consiliari. Scoperchiata la pentola, nessuno si salva. Alla Lega Nord sono contestate le spese più alte per 600mila euro in un anno. A spendere soldi pubblici per fini privati sono, tra gli altri, Renzo Bossi, il figlio del Senatur, e Nicole Minetti. Non scampa al mal costume nemmeno il partito dei Pensionati: il suo unico consigliere deve dare conto di 827 euro per i quali ha ottenuto il rimborso.
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  • <b>Emilia Romagna:</b><br> Qui si accavallano più inchieste. La prima scatta nel 2012 e riguarda le interviste a pagamento fatte con i soldi dei gruppi consigliari: Pd, M5S, Sel, Lega e Udc, i partiti coinvolti. La magistratura ha deciso di passare al setaccio le spese sostenute dal 2005 fino ad oggi. Soliti scontrini rimborsati per ristoranti, alberghi e regali di Natale. Si stanno controllando anche i rimborsi giornalieri della benzina e l’utilizzo delle auto blu. Tutti i nove capigruppo sono indagati. Marco Monari, capogruppo del Pd, è accusato anche di aver speso mille e 200 euro per un fine settimana a Venezia.
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    Emilia Romagna

    Emilia Romagna:
    Qui si accavallano più inchieste. La prima scatta nel 2012 e riguarda le interviste a pagamento fatte con i soldi dei gruppi consigliari: Pd, M5S, Sel, Lega e Udc, i partiti coinvolti. La magistratura ha deciso di passare al setaccio le spese sostenute dal 2005 fino ad oggi. Soliti scontrini rimborsati per ristoranti, alberghi e regali di Natale. Si stanno controllando anche i rimborsi giornalieri della benzina e l’utilizzo delle auto blu. Tutti i nove capigruppo sono indagati. Marco Monari, capogruppo del Pd, è accusato anche di aver speso mille e 200 euro per un fine settimana a Venezia.
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  • <b>Friuli Venezia Giulia:</b><br> La prima inchiesta si focalizza sul biennio 2011-2012. Il principale accusato fu Franco Iacop (Pd), presidente del Consiglio regionale per il quale la procura ha chiesto il proscioglimento. Iacop, infatti, ha dimostrato ogni spesa contestata, nello specifico tre ricevute di alberghi per tre trasferte. Ma recentemente sotto indagine sono finite anche le spese di alcuni consiglieri regionali del nuovo consiglio regionale con a capo Deborah Serracchiani.
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    Friuli Venezia Giulia

    Friuli Venezia Giulia:
    La prima inchiesta si focalizza sul biennio 2011-2012. Il principale accusato fu Franco Iacop (Pd), presidente del Consiglio regionale per il quale la procura ha chiesto il proscioglimento. Iacop, infatti, ha dimostrato ogni spesa contestata, nello specifico tre ricevute di alberghi per tre trasferte. Ma recentemente sotto indagine sono finite anche le spese di alcuni consiglieri regionali del nuovo consiglio regionale con a capo Deborah Serracchiani.
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  • <b>Molise:</b><br> La bella vita dei consiglieri molisani tra casinò, lap dance e night club. Secondo le scoperte della magistratura alcuni consiglieri regionali hanno speso 2 milioni e mezzo di euro per serate festose tra gioco d’azzardo e ballerine. La Commissione Anticorruzione del Molise si è rivolta direttamente alla Corte dei Conti per chiedere la procedura di “danno erariale” che prevede, nel caso dovesse essere accolta, che siano gli stessi consiglieri a risarcire di tasca loro quanto illecitamente prelevato.
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    Molise

    Molise:
    La bella vita dei consiglieri molisani tra casinò, lap dance e night club. Secondo le scoperte della magistratura alcuni consiglieri regionali hanno speso 2 milioni e mezzo di euro per serate festose tra gioco d’azzardo e ballerine. La Commissione Anticorruzione del Molise si è rivolta direttamente alla Corte dei Conti per chiedere la procedura di “danno erariale” che prevede, nel caso dovesse essere accolta, che siano gli stessi consiglieri a risarcire di tasca loro quanto illecitamente prelevato.
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  • <b>Umbria:</b><br> Anche in Umbria le indagini sono due. La prima è già in stato avanzato e riguarda il presidente del Consiglio regionale, Eros Brega, che sta affrontando il processo con rito immediato in cui è imputato per peculato, falso ideologico, calunnia e concussione in merito alla gestione tra il 2000 e il 2004 dei fondi per gli Eventi Valentiniani quando era assessore alla Cultura al Comune di Terni. La seconda indagine è iniziata in seguito ad un’interrogazione della Corte dei Conti che ha chiesto spiegazioni in merito non solo alle spese folli ma anche per la gestione contrattuale di alcuni collaboratori regionali.
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    Umbria

    Umbria:
    Anche in Umbria le indagini sono due. La prima è già in stato avanzato e riguarda il presidente del Consiglio regionale, Eros Brega, che sta affrontando il processo con rito immediato in cui è imputato per peculato, falso ideologico, calunnia e concussione in merito alla gestione tra il 2000 e il 2004 dei fondi per gli Eventi Valentiniani quando era assessore alla Cultura al Comune di Terni. La seconda indagine è iniziata in seguito ad un’interrogazione della Corte dei Conti che ha chiesto spiegazioni in merito non solo alle spese folli ma anche per la gestione contrattuale di alcuni collaboratori regionali.
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  • <b>Sardegna:</b><br> Se nel Lazio con i soldi pubblici compravano un’auto, in Sardegna Silvestro Ladu ha preferito un vitello ed alcune pecore. L’inchiesta cha ha scosso la Regione non ha risparmiato neanche Sisinnio Piras, consigliere PdL, arrestato con l’accusa di aver sottratto dalle casse del partito circa 250mila euro. In carcere è finito anche Carlo Sanjust che avrebbe pagato le spese per il suo matrimonio con i soldi regionali (circa 23mila euro). Il politico ha poi ottenuto gli arresti domiciliari dopo aver restituito la somma. In totale sono 65 i consiglieri che sono stati indagati, inclusa Francesca Barrucciu, prossima candidata alla regione in quota Pd. Diciotto sono stati rinviati a giudizio.
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    Sardegna

    Sardegna:
    Se nel Lazio con i soldi pubblici compravano un’auto, in Sardegna Silvestro Ladu ha preferito un vitello ed alcune pecore. L’inchiesta cha ha scosso la Regione non ha risparmiato neanche Sisinnio Piras, consigliere PdL, arrestato con l’accusa di aver sottratto dalle casse del partito circa 250mila euro. In carcere è finito anche Carlo Sanjust che avrebbe pagato le spese per il suo matrimonio con i soldi regionali (circa 23mila euro). Il politico ha poi ottenuto gli arresti domiciliari dopo aver restituito la somma. In totale sono 65 i consiglieri che sono stati indagati, inclusa Francesca Barrucciu, prossima candidata alla regione in quota Pd. Diciotto sono stati rinviati a giudizio.
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  • <b>Calabria:</b><br> Qui le spese pazze contestate dalla procura includono anche corsi di ballo latino americano, set di valigie e abbonamenti a Sky. Si attende la decisione sul rinvio a giudizio per 13 politici che sono finiti nell’inchiesta in merito a rimborsi erogati nel biennio 2010-2012. In questo lasso di tempo ogni gruppo consigliare ha gestito la bellezza di 4 milioni e mezzo di euro all’anno.
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    Calabria

    Calabria:
    Qui le spese pazze contestate dalla procura includono anche corsi di ballo latino americano, set di valigie e abbonamenti a Sky. Si attende la decisione sul rinvio a giudizio per 13 politici che sono finiti nell’inchiesta in merito a rimborsi erogati nel biennio 2010-2012. In questo lasso di tempo ogni gruppo consigliare ha gestito la bellezza di 4 milioni e mezzo di euro all’anno.
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  • <b>Basilicata:</b><br> I francobolli sono costati la poltrona al governatore. Vito De Filippo, infatti, si è dimesso dopo che gli inquirenti hanno ravvisato uno strano acquisto: tremila e 380 euro spesi per dei francobolli. Il consiglio si è sciolto e lo scorso novembre ci sono state nuove elezioni. Ma della scorsa gestione regionale rimangono 48 indagati per spese in prevalenza legate a pranzi e cene in ristoranti.
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    Basilicata

    Basilicata:
    I francobolli sono costati la poltrona al governatore. Vito De Filippo, infatti, si è dimesso dopo che gli inquirenti hanno ravvisato uno strano acquisto: tremila e 380 euro spesi per dei francobolli. Il consiglio si è sciolto e lo scorso novembre ci sono state nuove elezioni. Ma della scorsa gestione regionale rimangono 48 indagati per spese in prevalenza legate a pranzi e cene in ristoranti.
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  • <b>Marche:</b><br> Le voci di spesa al vaglio degli inquirenti sono quelle sostenute tra il 2008 e il 2011. Sono indagati una quarantina di consiglieri che devono giustificare spese per quasi 400mila euro.
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    Marche

    Marche:
    Le voci di spesa al vaglio degli inquirenti sono quelle sostenute tra il 2008 e il 2011. Sono indagati una quarantina di consiglieri che devono giustificare spese per quasi 400mila euro.
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  • <b>Trentino Alto Adige:</b><br> Le indagini si concentrano sul presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder e sui fondi che annualmente deve gestire (72mila euro). Moltiplicando la cifra per tutti gli anni di presidenza – è a capo della Provincia del 1989 – si supera abbondantemente il milione di euro. Secondo l’accusa Durnwalder avrebbe usato i soldi pubblici per acquisti personali come il pagamento dell’Ici, il canone Rai e l’iscrizione all’albo dei giornalisti.
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    Trentino Alto-Adige

    Trentino Alto Adige:
    Le indagini si concentrano sul presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder e sui fondi che annualmente deve gestire (72mila euro). Moltiplicando la cifra per tutti gli anni di presidenza – è a capo della Provincia del 1989 – si supera abbondantemente il milione di euro. Secondo l’accusa Durnwalder avrebbe usato i soldi pubblici per acquisti personali come il pagamento dell’Ici, il canone Rai e l’iscrizione all’albo dei giornalisti.
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  • <b>Valle d'Aosta</b><br> In Valle D'Aosta non c'è un numero preciso di indagati, ma stando a quanto riportato da International Business Times l'inchiesta aperta dalla magistratura coinvolge tutti e sei i gruppi presenti nell'assemblea regionale (Uv, Alpe, Stella alpina, Pdl, Pd e Fédération autonomiste) per le spese rimborsate nel periodo 2009-2012.
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    Valle d'Aosta

    Valle d'Aosta
    In Valle D'Aosta non c'è un numero preciso di indagati, ma stando a quanto riportato da International Business Times l'inchiesta aperta dalla magistratura coinvolge tutti e sei i gruppi presenti nell'assemblea regionale (Uv, Alpe, Stella alpina, Pdl, Pd e Fédération autonomiste) per le spese rimborsate nel periodo 2009-2012.
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<b>Sicilia:</b><br> La Guardia di Finanza sta indagando su spese dal valore di 10 milioni di euro. Si tratta di 97 consiglieri che negli ultimi due mandati hanno chiesto il rimborso per cravatte, gioielli e caffè al bar. Tra gli indagati c’è anche Davide Faraone, fresco di nomina nella nuova segreteria del Pd di Matteo Renzi. Gli vengono contestate spese per 3mila e 380 euro. Il consiglio Regionale della Sicilia, proprio nel mezzo della bufera giudiziaria, decide di aumentare di 1160 euro l’indennità di funzione per i capigruppo.
<b>Campania:</b><br> Sul fatto che la tassa sui rifiuti sia un odioso balzello, sono d’accordo tutti gli italiani. I consiglieri campani, allora, hanno pensato bene di pagarla con i soldi pubblici. Lo scorso luglio la magistratura ha indagato per peculato sessanta consiglieri, ci sono da spiegare spese per circa due milioni e mezzo di euro in due anni. Pranzi, i soliti gioielli, regali ma - unico caso finora ravvisato in Italia - addirittura la ricevuta del pagamento della tassa sui rifiuti, la Tarsu. Completano la panoramica delle spese pazze anche il compenso, rigorosamente in nero e senza contratto, versato ai collaboratori dei consiglieri regionali.
<b>Piemonte:</b><br> E’ il caso più recente. Il pm di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio del governatore del Piemonte, Roberto Cota, e di altri 39 consiglieri con l’accusa di peculato per il presunto uso illecito dei fondi pubblici regionali. Il procedimento della magistratura era partito nel 2012 e all’inizio ha riguardato ben 56 diversi consiglieri, tra cui anche l’ex presidente regionale, Mercedes Bresso. La chiusura delle indagini ha portato per alcuni l’archiviazione, tra cui la Bresso. Non per Cota e altri 39 consiglieri. Tra le spese difficilmente giustificabili ci sono le famose “mutande” del governatore leghista.
<b>Liguria:</b><br> A finire nel registro degli indagati lo scorso ottobre, il presidente del consiglio regionale, Rosario Monteleone (Udc), che si dimette, e qualche giorno fa, l’ex vicepresidente della giunta regionale, Nicolò Scialfa. Al setaccio i rimborsi del 2011 e del 2012. Monteleone è accusato di aver prelevato quasi 200mila euro dalle casse del suo partito e di averne giustificate solo la metà. Secondo la magistratura Scialfa, invece, si sarebbe appropriato di 70mila euro, oltre ad aver giustificato spese e prelievi con firme false.
<b>Lazio:</b><br> Tutto è iniziato qui, con l’inchiesta più grande che ha coinvolto Francesco Fiorito, l’ex capogruppo del PdL in Regione, già stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione in primo grado e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per aver intascato, senza alcuna giustificazione, 1 milione e 300mila euro. Tra le spese folli compare anche il celebre Suv. Aveva fatto scalpore anche la festa in costume da antica Roma organizzata dall’ex consigliere del PdL, Carlo De Romanis. A rischiare il rinvio a giudizio, dei 13 consiglieri coinvolti nelle indagini, sarebbero solo quattro.
<b>Lombardia:</b><br> Dopo il caso laziale, l’altra grande regione finita nel mirino della magistratura è la Lombardia, nel dicembre del 2012. La Corte dei Conti vuole fare chiarezza sulle spese di tutti i gruppi consiliari. Scoperchiata la pentola, nessuno si salva. Alla Lega Nord sono contestate le spese più alte per 600mila euro in un anno. A spendere soldi pubblici per fini privati sono, tra gli altri, Renzo Bossi, il figlio del Senatur, e Nicole Minetti. Non scampa al mal costume nemmeno il partito dei Pensionati: il suo unico consigliere deve dare conto di 827 euro per i quali ha ottenuto il rimborso.
<b>Emilia Romagna:</b><br> Qui si accavallano più inchieste. La prima scatta nel 2012 e riguarda le interviste a pagamento fatte con i soldi dei gruppi consigliari: Pd, M5S, Sel, Lega e Udc, i partiti coinvolti. La magistratura ha deciso di passare al setaccio le spese sostenute dal 2005 fino ad oggi. Soliti scontrini rimborsati per ristoranti, alberghi e regali di Natale. Si stanno controllando anche i rimborsi giornalieri della benzina e l’utilizzo delle auto blu. Tutti i nove capigruppo sono indagati. Marco Monari, capogruppo del Pd, è accusato anche di aver speso mille e 200 euro per un fine settimana a Venezia.
<b>Friuli Venezia Giulia:</b><br> La prima inchiesta si focalizza sul biennio 2011-2012. Il principale accusato fu Franco Iacop (Pd), presidente del Consiglio regionale per il quale la procura ha chiesto il proscioglimento. Iacop, infatti, ha dimostrato ogni spesa contestata, nello specifico tre ricevute di alberghi per tre trasferte. Ma recentemente sotto indagine sono finite anche le spese di alcuni consiglieri regionali del nuovo consiglio regionale con a capo Deborah Serracchiani.
<b>Molise:</b><br> La bella vita dei consiglieri molisani tra casinò, lap dance e night club. Secondo le scoperte della magistratura alcuni consiglieri regionali hanno speso 2 milioni e mezzo di euro per serate festose tra gioco d’azzardo e ballerine. La Commissione Anticorruzione del Molise si è rivolta direttamente alla Corte dei Conti per chiedere la procedura di “danno erariale” che prevede, nel caso dovesse essere accolta, che siano gli stessi consiglieri a risarcire di tasca loro quanto illecitamente prelevato.
<b>Umbria:</b><br> Anche in Umbria le indagini sono due. La prima è già in stato avanzato e riguarda il presidente del Consiglio regionale, Eros Brega, che sta affrontando il processo con rito immediato in cui è imputato per peculato, falso ideologico, calunnia e concussione in merito alla gestione tra il 2000 e il 2004 dei fondi per gli Eventi Valentiniani quando era assessore alla Cultura al Comune di Terni. La seconda indagine è iniziata in seguito ad un’interrogazione della Corte dei Conti che ha chiesto spiegazioni in merito non solo alle spese folli ma anche per la gestione contrattuale di alcuni collaboratori regionali.
<b>Sardegna:</b><br> Se nel Lazio con i soldi pubblici compravano un’auto, in Sardegna Silvestro Ladu ha preferito un vitello ed alcune pecore. L’inchiesta cha ha scosso la Regione non ha risparmiato neanche Sisinnio Piras, consigliere PdL, arrestato con l’accusa di aver sottratto dalle casse del partito circa 250mila euro. In carcere è finito anche Carlo Sanjust che avrebbe pagato le spese per il suo matrimonio con i soldi regionali (circa 23mila euro). Il politico ha poi ottenuto gli arresti domiciliari dopo aver restituito la somma. In totale sono 65 i consiglieri che sono stati indagati, inclusa Francesca Barrucciu, prossima candidata alla regione in quota Pd. Diciotto sono stati rinviati a giudizio.
<b>Calabria:</b><br> Qui le spese pazze contestate dalla procura includono anche corsi di ballo latino americano, set di valigie e abbonamenti a Sky. Si attende la decisione sul rinvio a giudizio per 13 politici che sono finiti nell’inchiesta in merito a rimborsi erogati nel biennio 2010-2012. In questo lasso di tempo ogni gruppo consigliare ha gestito la bellezza di 4 milioni e mezzo di euro all’anno.
<b>Basilicata:</b><br> I francobolli sono costati la poltrona al governatore. Vito De Filippo, infatti, si è dimesso dopo che gli inquirenti hanno ravvisato uno strano acquisto: tremila e 380 euro spesi per dei francobolli. Il consiglio si è sciolto e lo scorso novembre ci sono state nuove elezioni. Ma della scorsa gestione regionale rimangono 48 indagati per spese in prevalenza legate a pranzi e cene in ristoranti.
<b>Marche:</b><br> Le voci di spesa al vaglio degli inquirenti sono quelle sostenute tra il 2008 e il 2011. Sono indagati una quarantina di consiglieri che devono giustificare spese per quasi 400mila euro.
<b>Trentino Alto Adige:</b><br> Le indagini si concentrano sul presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder e sui fondi che annualmente deve gestire (72mila euro). Moltiplicando la cifra per tutti gli anni di presidenza – è a capo della Provincia del 1989 – si supera abbondantemente il milione di euro. Secondo l’accusa Durnwalder avrebbe usato i soldi pubblici per acquisti personali come il pagamento dell’Ici, il canone Rai e l’iscrizione all’albo dei giornalisti.
<b>Valle d'Aosta</b><br> In Valle D'Aosta non c'è un numero preciso di indagati, ma stando a quanto riportato da International Business Times l'inchiesta aperta dalla magistratura coinvolge tutti e sei i gruppi presenti nell'assemblea regionale (Uv, Alpe, Stella alpina, Pdl, Pd e Fédération autonomiste) per le spese rimborsate nel periodo 2009-2012.
Aggiornato

Sono 16 le Regioni sotto inchiesta per peculato o altri reati. Tante, al punto che si fa prima a dire quali non sono state colpite da indagini. Si contano sulle dita di una mano, visto che sono appena quattro: Veneto, Toscana, Abruzzo e Puglia.

Senza alcuna differenza politica, le indagini riguardano esponenti di ogni partito e senza distinzione geografica: il mal costume si estende dal Piemonte alla Sicilia.
Consiglieri regionali che comprano quello che vogliono per uso privato, facendoselo rimborsare con i soldi pubblici.
Si va dalla collezione di fumetti, alle famigerate mutande verdi di Roberto Cota, passando per i trucchi, i regali di Natale o quelli di matrimonio, fino ad arrivare al Suv per portare in giro gli amici. Gallery: i rimborsi più assurdi dei consiglieri regionali
Ecco tutte le inchieste e le accuse, Regione per regione.