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«È stata la mano di Dio», Paolo Sorrentino: «È stato estremamente difficile»

«È stata la mano di Dio» è arrivato nelle sale alla vigilia del primo anniversario dalla morte di Diego Armando Maradona.

Paolo Sorrentino ha voluto celebrare con il film, che arriverà anche su Netflix il 15 dicembre, la leggenda del più grande calciatore di tutti i tempi. Ma soprattutto l’uomo che lo ha metaforicamente salvato, dopo la morte dei suoi genitori, avvelenati dal monossido di carbonio, a causa di una stufa. «Ricordo tutto quello che è successo», ha detto il regista in un’intervista con il The Guardian. «È stato estremamente difficile. Ma alla fine, ciò che prevale sono le questioni molto concrete e tangibili di girare una scena. Non vuoi che la tua troupe aspetti o crei difficoltà con il tuo produttore. Le giri e basta. Ti affidi alle tecniche che hai imparato nel corso degli anni e ci provi».

È stato tutt’altro che facile per Paolo riportare alla mente quei momenti, a distanza di 35 anni. «Avevo molta, molta paura di parlare di questo film. Mia moglie mi ha detto: “Sei sicuro? Non è facile parlare della tua vita privata”», ha ammesso. «La mia storia ora è qualcosa che appartiene a un film, come altri film che ho fatto, come altri film che ho visto nella mia vita. Quindi questo mette una distanza tra me e la mia storia. È stato utile per me, per tenere le mie emozioni fuori dalla conversazione».