Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.922,16
    +40,66 (+0,12%)
     
  • Dow Jones

    37.972,32
    +196,94 (+0,52%)
     
  • Nasdaq

    15.259,14
    -342,36 (-2,19%)
     
  • Nikkei 225

    37.068,35
    -1.011,35 (-2,66%)
     
  • Petrolio

    83,30
    +0,57 (+0,69%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.260,77
    +829,07 (+1,39%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.383,60
    +70,98 (+5,41%)
     
  • Oro

    2.406,90
    +8,90 (+0,37%)
     
  • EUR/USD

    1,0655
    +0,0009 (+0,09%)
     
  • S&P 500

    4.962,71
    -48,41 (-0,97%)
     
  • HANG SENG

    16.224,14
    -161,73 (-0,99%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.918,09
    -18,48 (-0,37%)
     
  • EUR/GBP

    0,8611
    +0,0055 (+0,65%)
     
  • EUR/CHF

    0,9697
    -0,0013 (-0,13%)
     
  • EUR/CAD

    1,4648
    -0,0003 (-0,02%)
     

3,6 milioni di disoccupati italiani non cercano lavoro, nord e sud ancora divisi

Disoccupazione novembre a 13,4%, è record storico
Disoccupazione novembre a 13,4%, è record storico

(KIKA) - ROMA - I numeri parlano chiaro: il tasso di disoccupazione in Italia è uno dei più alti degli ultimi anni. L'Istat rivela che a novembre i disoccupati erano il 14,1% contro l'11,5% dei Paesi dell'Eurozona, quantificabili in 3,6 milioni di persone che però pur essendo atti e disponibili a lavorare, il lavoro non lo cercano neppure.

È quanto emerge da uno studio dell'Eurostat sul terzo trimestre 2014 (da giugno a settembre) e che mette in luce come la situazione occupazionale italiana sia ben più grave di quanto immaginassimo, soprattutto se confrontata con l'analoga situazione europea, dove i disoccupati che non cercano lavoro sono circa un terzo, il 4,1%, in Germania, il cui sistema occupazionale sembra piacere molto al premier Renzi, la percentuale è addirittura dell'1,9% . Secondo lo studio Eurostat, le persone inattive, che cioè non hanno fatto ricerche di lavoro nelle quattro settimante prima della rilevazione, hanno così poca fiducia nella reale possibilità di trovare un lavoro da non cercarlo neppure.

Benché nell'ultimo anno questa tendenza sia aumentata sia in Europa sia in Italia, lo studio evidenzia come questo aumento nell'Unione Europea possa essere quantificato allo 0,2%, arrivando fino all'1,1%  nel nostro Paese, dove anche in questo caso si sente fortemente il divario tra nord e sud: la percentuale degli inattivi nelle regioni settentrionali si attesta intorno al 6,5%, quindi poco lontano dai livelil europei, mentre giunge al 30,7% in quelle meridionali. Di questi, il 48% sono donne.