4 azioni con un rendimento superiore al 3%
Spesso chi si occupa di dividendi guarda ai titoli del settore dei consumi come a degli ottimi candidati cui fare riferimento per una rendita sicura. O quasi. Questo perché non si può far a meno di comprare un detersivo o un qualsiasi articolo per la cura della persona e/o della casa.
AT&T (Swiss: T.SW - notizie) (NYSE:T)
Per Andres Cardenal l'azione di AT&T è un classico esempio di come si possa andare contro corrente. La maggior parte dei rappresentanti del settore delle telecomunicazioni si trovano a dover affrontare, come sottolinea il report di Brian Feroldi , un momento difficile anche solo nell'individuare nuove opportunità di crescita. Troppa la concorrenza sui prezzi tra i principali operatori del settore, una concorrenza che sta mettendo sempre più sotto pressione i margini di guadagno e di entrata delle grandi aziende. Da quest'altra parte, invece, con AT&T si può vedere una società stabile e matura, che può sfruttare una notevole liquidità a disposizione degli azionisti. In altre parole: dividendi e tradotto in cifre Feroldi parla di quasi 16 miliardi di dollari (15,9 miliardi per la precisione) che, tra i vari usi possibili, potrebbero essere sfruttati per premiare gli investitori. Anche perchè i vertici aziendali hanno confermato come la strategia futura preveda, tra le altre cose, anche una notevole quantità di reinvestimenti, riduzione del debito e ricerca costante di valore sostanziale per gli azionisti, i quali, a loro volta, hanno potuto usufruire di un aumento costante dei dividendi dal 1984, accumulando 32 anni consecutivi di crescita, a prescindere dallo scenario economico che si creava. Attualmente il dividend yield della società sfiora il 5%.
3M (NYSE: MMM)
Magellan Midstream Partners (NYSE:MMP)
Per Tyler Crowe sono molte le aziende che si possono permettere di superare il 3% con i propri dividendi, molte di meno quelle che, invece, non incorrono nel rischio di tagli futuri della cedola. In questo caso il voto va a favore di Magellan Midstream Partners con il suo rendimento al 4,78%. La ragione della sostenibilità è da ricercarsi, secondo Crowe nel modello di business: la stragrande maggioranza di prodotti è focalizzata su infrastrutture dedicate ai prodotti petroliferi raffinati come benzina e gasolio, un elemento che, finanziariamente può godere di una domanda anelastica. Non solo, ma la maggior parte delle sue entrate deriva da contratti a pagamento ovvero sia da accordi che esulano dall'andamento della materia prima, il petrolio in questo caso, da parecchio tempo in difficoltà. Altro punto a favore per l'azienda è la strategia adottata nei confronti del debito: un basso profilo per non esporre la società a pericoli esagerati e pressioni insostenibili sul lungo periodo. Tutto questo ha favorito con una certa facilità un rating investment-grade, pur mantenendo elevati livelli di liquidità per pagare i progetti di crescita e sviluppo. Il dividendo di Magellan potrebbe essere anche più alto ma la volontà dei vertici è quella di mantenerlo sostenibile senza dover, in futuro, ricorrere a tagli, il che è la cosa principale in un rendimento.
ONEOK (NYSE: OKE)
Brian Feroldi invece guarda al settore energetico. Una scelta apparentemente contrarian dato il momento ma che per l'analista si può facilmente rivelare ancora interessante. Il nome da monitorare per lui è ONEOK che possiede il 41% in ONEOK Partners attualmente sotto pressione per colpa della situazione che aleggia sul settore energetico. Uno stress che ha fatto salire i rendimenti dei titoli fino a toccare per ONEOK oltre l'8%, mentre per ONEOK Partners anche il 10%. Troppo? L'importante è che le società possano permettersi di pagarlo e per fare questo entrambi i nomi hanno scelto una serie di contromosse per arrivare al saldo della cedola. Prima di tutto, come sottolinea il report, la società nel 2015 ha già provveduto a rinegoziare molti dei suoi contratti in modo da essere meno esposta alle materie prime in calo. Tra ONEOK Partner e ONEOK, per quanto entrambe un investimento a rischio, Feroldi vota a favore di quest'ultima nonostante il dividendo inferiore ma può vantare una stima abbastanza convincente e un rendimento che, per quanto elevato può essere ancora onorato.
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