A Treviso il più grande focolaio d'Italia di Coronavirus
C'è un caso Treviso. E' qui, in un'ex caserma trasformata in centro di accoglienza per richiedenti asilo il più grande focolaio d'Italia. Al momento sono 246 i contagiati su 300 profughi che vivono nella struttura, tutti asintomatici.
Un bilancio che si è aggravato di giorno in giorno anche perché positivi e negativi al tampone non sono mai stati separati, condividendo camere e spazi comuni. Gianlorenzo Marinese, il presidente di Nova Facility, la società che gestisce il centro, ha spiegato al Corriere della Sera che i soliti facinorosi hanno rifiutato il trasferimento al grido "il Covid non esiste" e lui non ha "l’autorità per costringerli a fare le valigie né a indossare le mascherine o a usare il disinfettante".
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Il commento di Zaia
"Strutture come i centri di accoglienza di Jesolo e dell’ex caserma Serena di Treviso non soltanto sono fuori dalla storia e dalla realtà, ma lo sono ancora di più da un punto di vista sanitario perché aggregazioni del genere non sono in linea con le norme anti-coronavirus”, il commento del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, secondo cui "deve essere eliminato questo modello di accoglienza".
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