A2A, no tavoli aperti per aggregrazioni in Lombardia, ma si dialoga

MILANO (Reuters) - A2A al momento non ha tavoli ufficiali aperti sia con Acsm-Agam sia con altre utility più piccole della regione, anche se l'acquisizione del 51% di Linea Group ha richiamato l'attenzione di altri operatori pronti a dialogare.

E' quanto hanno detto i vertici di A2A in una call con la stampa per commentare i risultati dei nove mesi.

"Con Acsm-Agam non ci sono variazioni rispetto a quanto già comunicato. L'operazione è lì, mentre la vecchia è tramontata. Se ci saranno altre opportunità si valuteranno", si è limitato a dire l'AD, Valerio Camerano.

Acsm-Agam è partecipata da A2A al 24%. A fine aprile scorso il consiglio comunale di Como aveva bocciato la delibera che prevedeva la vendita dell'8,25% del capitale di Acsm-Agam ad A2A con conseguente lancio di un'Opa.

"Il buon andamento dell'operazione Lgh ha richiamato l'interesse di altri operatori del tutto informalmente. Avere un buon esempio di efficacia del modello proposto aiuterà a dialogare con altri, ma al momento non ci sono tavoli ufficiali aperti", ha aggiunto il presidente, Giovanni Valotti, che non ha voluto fare nomi di quali siano le altre utility lombarde interessate a dialogare con il colosso A2A.

"Sappiamo che Aeb-Gelsia ha un tavolo aperto con Ascopiave, vedremo come andrà a finire", ha aggiunto Valotti.

Ascopiave e la multiutility brianzola Aeb-Gelsia hanno prorogato i termini per le trattative in esclusiva per una aggregazione industriale al 31 gennaio prossimo.

Infine, Camerano ha sottolineato che "l'azienda è interessata a valutare tutte le iniziative che ci sono in Lombardia".

(Giancarlo Navach)