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A2A, Valotti: pronunciamento Antitrust entro 2 luglio, poi closing

BRESCIA (Reuters) - Entro il 2 luglio è atteso il parere finale dell'Antitrust sull'acquisizione da parte di A2A del 51% di Linea Group e la multiutility di Milano e Brescia non si attende una decisione che porti alla cessione di alcuni asset. Il closing dell'operazione dovrebbe avvenire entro metà del mese prossimo.

Questa la tabella di marcia sull'operazione tracciata dal presidente di A2A, Giovanni Valotti, al termine dell'assemblea che ha approvato il bilancio 2015 e la distribuzione del dividendo attingendo alle riserve.

"E' in corso la procedura dell'Antitrust che è una cosa fisiologica in operazioni del genere. I rilievi riguardano due settori di interessi fra le due aziende, come la distribuzione del gas in vista delle gare e il trattamento dei rifiuti. Stiamo interagendo, si è svolta un'audizone in Antitrust dove abbiamo portato le nostre ragioni. La scadenza ultima è il 2 luglio per redigere il parere finale", ha detto Valotti.

Il presidente di A2A, comunque, non si attende "una cessione di asset, siamo tranquilli che sia un'operazione compatibile con la tutela della concorrenza".

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Un altro ostacolo al closing riguarda il debito di Aem Cremona nei confronti di Lgh. L'operazione prevede che A2A rilevi la maggioranza delle quote, oggi in pancia a cinque municipalizzate: Cogeme di Rovato (Brescia), Asm di Pavia, Astem di Lodi, Scs-Scrp di Crema e Aem di Cremona. E sono proprio i 28 milioni di euro di debito che quest'ultima ha accumulato verso Lgh ad aver fatto slittare la firma del contratto in passato.

"Se rientra anche il debito di Cremona per quella data, con il piano di rientro delle banche, per metà luglio arriveremo al closing", ha concluso il manager.

Quanto ad Acsm-Agam, di cui A2A già controlla il 24% e ha presentato una proposta per rilevare un altro 8% per poi lanciare l'Opa, mossa respinta dal comune di Como, la posizione della superutility lombarda non cambia.

"Abbiamo presentato una proposta a Como ma è stata respinta, mentre Monza l'ha gia accettata. C'è un equilibrio politico che non ha consentito di raggiungere un consenso necessario. La nostra proposta è sempre sul tavolo e finché non si chiude la strada di Como non ci sono altre strade", ha spiegato l'AD, Valerio Camerano.

(Giancarlo Navach)