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Abbigliamento, retailer soffrono per saldi costanti

MADRID/LONDRA (Reuters) - Le catene di abbigliamento stanno soffrendo negli ultimi giorni prima di Natale, mentre cercano di invogliare i consumatori a spendere ora invece di aspettare ulteriori ribassi.

Questo sviluppo preoccupa gli investitori, non ancora certi se i recenti profit warning che hanno toccato -- dopo i retailer dotati di punti vendita concreti -- anche giganti del commercio online come Asos, possano essere un presagio del futuro.

Il warning di Asos, che si pensava essere più resiliente ai problemi dovuti alle temperature miti rispetto ad altri marchi, ha sollevato dubbi sul rallentamento globale della forza dei consumatori che sono arrivati a colpire anche il titolo di Amazon.

"Vediamo nel settore una serie di saldi senza precedenti", spiega l'AD di Asos Nick Beighton.

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"Se si tratta di un trend generale o è una questione legata solo alle vendite online non è rilevante al momento. Quello che conta è la sottostante fragilità del consumatore", ha aggiunto Beighton.

Sono stati anche marchi come Primark, Superdry e Ovs ad avvisare gli investitori che le vendite saranno deboli nel periodo che precede il Natale. Anche Inditex, casa madre di Zara, che pure ha resistito agli sconti generalizzati, ha registrato ricavi deludenti.

"L'atteggiamento del consumatore è sempre più difficile da prevedere", ha spiegato la settimana scorsa Stefano Beraldo, AD di Ovs, dopo che il marchio ha registrato un calo dell'11% delle vendite a perimetro omogeneo nel periodo agosto-ottobre.

La maggior parte dei rivenditori ha reagito espandendo il periodo di saldi tradizionale estivo e invernale arrivando così ad avere promozioni per l'intera durata dell'anno, anche nel periodo di Natale, quando in precedenza si poteva contare sulle vendite a prezzo pieno.

Alcuni marchi si sono adattati meglio di altri al cambiamento nelle abitudini dei clienti, Inditex per esempio si è messa al passo con un attento controllo del ricambio nel magazzino, riuscendo così a vendere i capi a prezzo pieno.

H&M invece ha dovuto tagliare i prezzi dopo non esser riuscita a reagire velocemente alle variazioni di domanda dovute ai cambiamenti climatici e a elementi specifici di ogni Paese, come la protesta dei gilet jaunes in Francia o la Brexit, che hanno trattenuto i consumatori dagli acquisti.

(Sonya Dowsett e James Davey)