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Acquisti online, come funzionano le spese di consegna e le tasse doganali

Dogana (Fotolia)

Secondo il Netcomm e-commerce forum 2012, solo nell’ultimo anno, il numero di chi fa acquisti on line è cresciuto dell’11%, raggiungendo un giro d’affari di 8 miliardi di euro.
La proiezione per questo Natale è di un’ulteriore crescita del 18%. Cosa vuol dire? Che è meglio essere preparati, perché sul Web si trovano le offerte migliori e la scelta più ampia. Ma per fare shopping online in modo consapevole ci sono molti aspetti che bisogna tenere in considerazione. In questo articolo, ne affronteremo due: le spese di spedizione e i dazi doganali.

Spese di spedizione

Per aumentare l’impatto del mercato online, l’Unione Europea sta studiando una serie di regole che comprendono anche le spese di spedizione. Se il progetto andasse in porto, queste sarebbero sempre a carico dei venditori qualora l’importo complessivo superasse i 40 euro. Si tratterebbe di un bell’incentivo per gli acquisti, ma per ora le spese di spedizione sono spesso a carico del compratore.

I grandi store online si affidano a corriere espressi (Tnt, Bartolini eccetera) che prevedono anche una modalità consegna urgente (di solito entro tre giorni, ma può essere anche per il giorno successivo in alcuni casi) che però comporta un sovrapprezzo.

In realtà molti grandi store online, come ad esempio Amazon.it con l’offerta Prime, prevedono l’annullamento delle spese di spedizione. Attenzione invece alle spese postali per il recesso della merce. Se l’oggetto acquistato non ci soddisfa o non è conforme alle promesse del venditore, abbiamo il diritto di rispedirlo indietro e di riavere i soldi che abbiamo speso. Il problema è che anche in questo caso le spese di spedizione sono a nostro carico.

Dogana

Se acquistiamo una merce da un negozio online che si trova fuori dall’Unione Europea, dobbiamo pagare le spese doganali, che sono solitamente divise in tre parti: dazi, l’Iva e i diritti dello spedizioniere.

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I dazi sono addebitati in percentuale sul valore della merce (prezzo + spese di spedizione). L’Iva invece si calcola sul valore della merce più le spese di spedizione più i dazi doganali. Se il prodotto che abbiamo comprato non supera i 22 euro, però, non dobbiamo pagare niente, né dazi né Iva (il valore limite sale a 45 euro se compriamo da privato, per esempio in un’asta su Ebay).


Se il valore della merce è al di sotto dei 150 euro, si paga soltanto l’Iva. Se è superiore ai 150 euro, si pagano sia i dazi che l’Iva. Se l’Iva è fissa, la percentuale dei dazi doganali varia da prodotto a prodotto, secondo un tariffario integrato che si può consultare al sito dell’agenzia delle dogane.

Di solito si può pagare tutto alle Poste o al Corriere espresso che abbiamo scelto per la consegna. Tutto questo ovviamente se il pacco non viene bloccato fisicamente in Dogana per i controlli. Questo succede se le informazioni sulla bolla di spedizione non sono scritte in modo chiaro ed esaustivo. Esempio classico: un pacco la cui descrizione contiene soltanto la parola “gift” – dono – verrà sicuramente bloccato in dogana. A quel punto, toccherà a noi fornire le informazioni sul contenuto (di solito via fax all’ufficio doganale competente) e aspettare di riceverlo a casa.