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Adesso le banche italiane non fanno più paura

Adesso le banche italiane non fanno più paura

Si rischiara l'orizzonte delle banche italiane, e probabilmente anche quello delle famiglie e delle imprese. Perché, in un sistema bancocentrico come quello della Penisola, i destini tra le parti sono interconnessi.

Al via gli aumenti di capitale
La Banca Popolare di Vicenza ha fissato tra 0,1 e 3 euro il prezzo per l'aumento di capitale in partenza nei prossimi giorni per un ammontare di 1,76 miliardi di euro. Un salasso per gli azionisti da almeno due anni, dato che nel 2014 il valore del titolo si attestava, ma per il sistema è un momento di chiarezza perché significa che può partire la stagione del rafforzamento patrimoniale da parte degli istituti in maggiore difficoltà.
Dopo l'istituto berico, toccherà a Veneto Banca (1 miliardo di euro) e Banco Popolare (anche in questo caso l'importo totale sarà di 1 miliardo, ma sul valore finale incideranno alcune cessioni). Una volta rafforzati dal punto di vista patrimoniale, gli istituti saranno pronti per la quotazione in Borsa (discorso valido per quelli non ancora presenti a Piazza Affari) e per la stagione di fusioni e aggregazioni.
L'approdo finale sarà fatto di un numero minore di istituti attivi in Italia, ma ciascuno con spalle più robuste, in modo da poter riattivare il regolare flusso di finanziamenti verso famiglie e imprese.

La svolta di Atlante
Il punto di svolta, la decisione che ha messo fine al pessimismo verso il settore bancario italiano, è stato la costituzione del fondo Atlante. Banche, assicurazioni, fondazioni e Cassa Depositi e Prestiti hanno deciso di mettere insieme 4,5 miliardi di euro (che potranno crescere nelle prossime settimane) principalmente per due obiettivi: partecipare ai già citati aumenti di capitale e affrontare il nodo dei crediti deteriorati. Si tratta di somme prestate in passato, che ora faticano a essere restituite perché chi le ha ricevute è entrato in crisi. Una zavorra per gli istituti, che ne limita la normale operatività. Atlante rileverà i crediti a maggior rischio, con l'obiettivo di valorizzarli nel tempo e rivenderli a un prezzo maggiorato.
Dunque un'operazione vincente per tutti, sempre che le premesse trovino conferma nei fatti. Intanto si può guardare al futuro con più ottimismo rispetto al recente passato.