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Air Italy, partite le lettere di licenziamento per 1.322 lavoratori

(Photo: Stefano Montesi - Corbis via Getty Images)
(Photo: Stefano Montesi - Corbis via Getty Images)

A 48 ore dalla scadenza della cassa integrazione, che non è stata prorogata, arrivano le prime lettere di licenziamento collettivo per i 1.322 dipendenti dell’ormai ex compagnia aerea sardo-qatariota Air Italy.

La comunicazione, anticipata via mail ad alcuni dei lavoratori, ricorda che il 23 settembre 2021 l’azienda ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per lo stop delle attività e che si è conclusa. Il licenziamento ha effetto immediato con il pagamento dell’indennità sostitutiva del preavviso.

La conclusione di questa vertenza era stata annunciata già dal 29 dicembre, quando i rappresentanti dell’azienda non si erano presentati al tavolo con il Governo, Regioni e sindacati. Il confronto si era chiuso con un nulla di fatto e gli stessi liquidatori avevano fatto sapere al ministero del Lavoro che niente era cambiato rispetto all’ultimo incontro del 15 dicembre e che proprio per questo motivo non avevano ricevuto alcun mandato a presentarsi in videoconferenza.

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Così subito dopo Capodanno sono partite le prime comunicazioni ai lavoratori che ora potranno accedere alla Naspi con un regime più favorevole visto che la nuova prestazione prevede una riduzione dell’importo non più dal quarto mese, ma dal sesto e per gli over 50 dall’ottavo mese.

La Regione Sardegna è riuscita inoltre ad accedere al Feg, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, che per la vertenza Air Italy ha previsto uno stanziamento di 4,5 milioni (3,8 milioni la quota Feg, 683mila euro quella della Regione).

“Purtroppo il momento che temevamo e che abbiamo cercato di scongiurare fino alla fine è arrivato, le lettere di licenziamento dei 1400 lavoratori di Air Italy sono partite, nella totale indifferenza delle istituzioni”. Lo confermano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo chiedendo “un intervento immediato del Governo per bloccare la procedura e scongiurare così questa vera e propria tragedia sociale che si sta consumando”.

“Più volte in questi mesi - proseguono i sindacati - abbiamo chiesto un intervento decisivo per risolvere la situazione con delle proposte concrete che sono rimaste inascoltate. Con una norma in deroga alla Legge di Bilancio, infatti, si sarebbe potuto estendere la cassa integrazione a tutti i 1400 lavoratori e lavoratrici di Air Italy anche per il prossimo anno, a prescindere dalle decisioni prese dall’azienda. Continuiamo poi a ribadire l’importanza di costituire un bacino nazionale di riqualificazione e ricollocazione del personale del trasporto aereo, fondamentale per non disperdere l’enorme bagaglio di professionalità dei lavoratori non solo di Air Italy, ma di tutto il settore”.

“Siamo esterrefatti - concludono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo - dalla completa inerzia del Governo e delle istituzioni davanti a questa drammatica situazione. Per altre aziende di altri settori si sono cercate soluzioni che hanno evitato questo dramma sociale. Per il trasporto aereo invece altrettante iniziative per salvaguardare il settore non vengono intraprese, una grave mancanza del Governo che ci sconcerta e che ci induce a pensare ad azioni di lotta che coinvolgano tutto il settore”.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.