Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    37.926,78
    -534,14 (-1,39%)
     
  • Nasdaq

    15.496,34
    -216,41 (-1,38%)
     
  • Nikkei 225

    37.628,48
    -831,60 (-2,16%)
     
  • EUR/USD

    1,0723
    +0,0022 (+0,20%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.828,82
    -673,34 (-1,11%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.386,98
    +4,41 (+0,32%)
     
  • HANG SENG

    17.284,54
    +83,27 (+0,48%)
     
  • S&P 500

    5.022,06
    -49,57 (-0,98%)
     

Alitalia, il piano di Lufthansa prevede 6mila tagli

Resta l’incognita sul futuro di circa 6mila lavoratori su 12mila, praticamente la metà del totale dei dipendenti Alitalia.
Resta l’incognita sul futuro di circa 6mila lavoratori su 12mila, praticamente la metà del totale dei dipendenti Alitalia.

L’offerta di Lufthansa per Alitalia ammonta a 500 milioni di euro e riguarda la sola parte avation, ossia la flotta, i piloti, gli assistenti di volo e gli slot. Prevede, però, anche il dimezzamento del personale, la riduzione delle attività di corto e medio raggio, da anni in perdita per la forte concorrenza della low cost, e un ruolo ancora da definire di Etihad, l’ex azionista di minoranza con il 49%.

I numeri sono quelli forniti al Corriere della Sera da tre fonti alla vigilia della scadenza, per le 18 di oggi, dei termini per presentare delle proposte di acquisto di tutta o parte della compagnia di bandiera. Il governo, sempre secondo le stesse fonti, sarebbe però intenzionato a respingere l’ipotesi tedesca, considerando “i sacrifici occupazionali intollerabili”. Si tratterebbero di 6mila tagli al personale. L’idea dell’esecutivo sarebbe quella di spostare il confronto a dopo il voto, in calendario marzo prossimo, negoziando sulla riduzione dei dipendenti in cambio dell’ingresso di fondi, come Cassa depositi e prestiti.

“Alitalia così com’è per non non è interessante né dal punto di vista strategico né finanziario”, precisano dai piani alti di Lufthansa. Il problema è il personale e quello di terra presenta numeri troppo grandi. Con la concorrenza negli aeroporti, quindi, bisogna ipotizzare tagli ai dipendenti. Questo comporta un’incognita sul futuro di circa 6mila lavoratori su 12mila, praticamente la metà del totale. “L’Italia è il nostro secondo mercato più importante dopo gli Stati Uniti”, ha precisato Carsten Spohr, l’ad Lufthansa nei mesi scorsi. “E come la Germania ha un sistema decentralizzato del traffico aereo. Ma Alitalia deve essere un’altra cosa rispetto ad oggi e con Roma stiamo cercando di capire se c’è margine per pensare a una compagnia nuova e più snella”, ragionano dal quartier generale a Colonia.

I voli che rendono di più sono quelli a lungo raggio, la concorrenza sui low cost è altissima. Sui voli intercontinentali Alitalia è molto attiva: a fine mese partono i collegamenti con Nuova Delhi e Malè (Maldive), si implementano le tratte su Los Angeles e San Paolo, vengono confermati Seul, Santiago del Cile, Città del Messico, Pechino e L’Avana.