Allarme acciaio, il 10 novembre sciopero dei sindacati di categoria
“Abbiamo deciso lo sciopero con la manifestazione a Roma dopo aver atteso diverso tempo e sollecitato i ministri competenti per discutere e analizzare la drammaticità che vive la siderurgia in Italia, a cominciare dalla ex Ilva e le acciaierie di Piombino, accumunate da una genesi comune nella produzione di acciaio da altoforno e con produzione diverse. Le sollecitazioni al governo e gli incontri non hanno sortito nulla”. Lo sottolinea il leader della Uilm, Rocco Palombella, in occasione della conferenza stampa di presentazione dello sciopero della siderurgia prevista per il 10 novembre.
“Non è una vertenza vecchia perché il settore siderurgico è strategico. Saremo costretti a comprare l’acciaio dall’estero - prosegue Palombella - La Cina ha aumentato la sua produzione di acciaio. In Italia c’è una situazione ingovernabile e un atteggiamento del governo fastidioso e nessuno ne vuole parlare. Abbiamo bassi livelli produttivi di acciaio e molti lavoratori in cassa integrazione. Abbiamo sollecitato il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti, ma il nuovo piano industriale per l’Ex Ilva non è stato ancora presentato. Non riusciamo a capire perchè il piano non viene presentato. Sono necessari investimenti impiantistici e la mancanza di manutenzione per la sicurezza”.
Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.