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Amazon: il futuro sta nella logistica e nella musica

Il vecchio vinile: scordatevelo! Il CD: anche questo è sorpassato. Ormai la musica è diventata liquida. Dopo Apple Music e Spotify anche Amazon entra alla grande nel business della musica in streaming.

A dire il vero mancherebbero ancora alcuni accordi con le major, ma Amazon promette di riuscire ad offrire il proprio pacchetto già da settembre. Stando ai primi rumors che circolano sembra che il colosso delle vendite on line sia intenzionata ad offrire due abbonamenti: il primo dovrebbe avere un costo pari a 10 dollari al mese, proprio come quello di Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) pari a 9,99 dollari. Non ci saranno interruzioni pubblicitarie e sarà possibile costruzione le proprie play list senza dover per forza ascoltare riproduzioni casuali. Più economico il secondo abbonamento, che dovrebbe costare solo 5 dollari al mese. Per potervi accedere gli utenti dovranno possedere Echo: è un servizio esclusivo di Amazon senza il quale non si potrà ascoltare la musica e usufruire dello “sconto”. Proprio su questa tipologia di abbonamento mancherebbe l’ok delle grandi case di produzione musicale.

Il nuovo servizio si affiancherà a Prime Music, l’attuale piattaforma di musica on demand del colosso del commercio online, che per ora ha un catalogo piuttosto limitato. Si parla infatti di un milione di brani contro i 30 milioni dei concorrenti.

Ma non basta. Le intenzioni di Amazon sono anche quelle di crescere nel proprio segmento più tradizionale. Da luglio il colosso Usa sta sperimentando a Monaco di Baviera un sistema di ritiro di pacchi presso dieci distributori di carburante Shell (Londra: RDSB.L - notizie) . A segnalarlo è il quotidiano economico tedesco Handelsblatt citando Istvan Kapitani, il manager della multinazionale petrolifera.

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Compiendo la sperimentazione, il più grande commerciante online si allea in Germania con la catena di distributori di carburanti, sottolinea il quotidiano parlando con risalto di ingresso di Amazon nell'attività della logistica e di attacco a Dhl, la compagnia di trasporti delle Poste tedesche. Con proprie stazioni per il ritiro delle merci acquistate su internet, l’azienda di commercio elettronico statunitense punta a ridurre i costi di consegna e a coinvolgere centinaia dei quasi 2.000 distributori Shell in Germania, scrive Handelsblatt. In Gran Bretagna e Usa sono già in funzione alcune stazioni di ritiro Amazon automatizzate dove i clienti posso far deviare i pacchi quando non sono in casa.

Ricordiamo poi che il fondatore di Amazon Jeff Bexos, nei giorni scorsi, ha annunciato di aver scelto Passo Corese, nel reatino a un passo dalla capitale, come sede di un centro logistico, tecnologicamente avanzato. Una struttura da 60 mila metri quadri, che diventerà il secondo polo dell’azienda in Italia, per un investimento da 150 milioni.

Negli ultimi cinque anni abbiamo creato più di mille nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato nel nostro centro di distribuzione attivo a Castel San Giovanni e oggi siamo lieti di annunciare che ne creeremo altri 1.200 nel nuovo polo di Passo Corese nei prossimi tre anni, ha dichiarato Roy Perticucci, vicepresidente di Amazon Europa.

Autore: Volcharts.com Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online