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Amazon si arrende: a giugno chiude ai venditori cinesi

Amazon lascia il mercato dell’ecommerce cinese (Getty)
Amazon lascia il mercato dell’ecommerce cinese (Getty)

La resa del gigante. Amazon ha deciso di chiudere il suo marketplace per i venditori in Cina a causa della serrata competizione nel settore dell’ecommerce all’interno del Paese asiatico da parte di colossi come Alibaba, JD.com e Taobao, che stanno diventando sempre più grandi a livello internazionale, e delle basse quote di mercato.

L’annuncio

L’azienda guidata da Jeff Bezos ha reso noto, con un annuncio pubblicato sul Financial Times, che dal prossimo 18 luglio non opererà più attraverso il suo servizio di marketplace su Amazon per i venditori cinesi, e non potrà più garantire loro nemmeno alcuni servizi di logistica. Inoltre, dalla compagnia fanno sapere che i venditori che vogliono continuare a vendere su Amazon fuori dalla Cina potranno appoggiarsi al servizio Amazon Global Selling.

Il cambio di strategia

La ragione della scelta è da ricercarsi nel cambio di strategia, dato che Amazon si vorrebbe concentrare sulla vendita in Cina di prodotti provenienti dagli Stati Uniti o dall’Europa, lasciando ad altre piattaforme di ecommerce la gestione dei rivenditori cinesi.

La nota di Amazon

Negli ultimi anni, abbiamo trasformato la nostra attività di vendita al dettaglio online in Cina per enfatizzare sempre più le vendite transfrontaliere, e in cambio abbiamo riscontrato una risposta molto forte da parte dei clienti cinesi, a loro richiesta di merci di qualità provenienti da tutto il mondo è in costante crescita”, si legge nella nota di Amazon riportate dal quotidiano inglese.

Il mercato cinese

Amazon era entrata nel mercato cinese nel 2004, quando aveva acquisito Joyo, un portale di shopping online diventato poi Amazon Cina nel 2011. Ma, considerata la massiccia espansione del settore dell’ecommerce a Pechino e la crescita impressionante dei concorrenti interni, ora ha deciso di cambiare rotta. Amazon si è resa disponibile a trovare altri impieghi ai dipendenti che saranno licenziati.

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