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America manufacturing output: un evidente miglioramento!

Ieri abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione della forza strepitosa dell’economia americana, direttamente dalle labbra di dotti, medici e sapienti…

MILANO (MF-DJ)–I fattori a favore di un graduale aumento dei tassi di interesse sono piu’ numerosi di quelli che potrebbero indurre la Federal Reserve a mantenere stabile il costo del denaro. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard(…) Bullard ha quindi citato tre fattori a favore dello scenario della Banca centrale americana, nello specifico, il forte mercato del lavoro, l’andamento dell’inflazione, piu’ vicina al target del 2%, e il venir meno dei venti contrari a livello globale.

Al contrario, secondo il banchiere centrale, sono due gli elementi che potrebbero fornire supporto alla visione del mercato, ovvero, “il trend inferiore” alle attese al quale il Pil Usa sta crescendo e le basse aspettative sull’inflazione.

Senti, senti, senti… quindi la forza del mercato del lavoro che recentemente da segnali di inversione, la fantasia sull’inflazione e il venir meno di un qualcosa che è ancora li davanti agli occhi di tutti ovvero l’incertezza totale come dichiarato al recente G7

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Ovviamente il Pil che cresce meno delle attese e le basse aspettative del mercato sull’inflazione non dicono nulla a dotti, medici e sapienti.

Williams della Fed di San Francisco ha detto che la stabilità finanziaria e l’andamento dell’economia spingono verso rialzi dei tassi, la debolezza del primo trimestre è anomala, 2-3 rialzi dei tassi nel 2016 sembrano probabili, poi almeno altri tre o quattro nel 2017, non sappiamo cosa farà la Fed a giugno, la Fed non potrà evitare l’incertezza sul referendum Brexit e via dicendo…

Anche se non c’è alcun motivo per aumentare i tassi al momento opportuno, noi pragmaticamente cercheremo di interpretare le scelte di uomini che non hanno imparato nulla dalla storia, che con le loro scelte provocheranno la prossima grande crisi.

Intanto ci limitiamo a condividere la strepitosa forma dell’economia americana che almeno per quanto riguarda il settore manifatturiero è in una recessione conclamata ormai da tempo…

Thanks to Markit Economics – Press releases

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – New York, 23 mag – L’attivita’ manifatturiera americana ha rallentato il passo a fine maggio. La lettura finale dell’indice manifatturiero Pmi, redatto da Markit (NasdaqGS: MRKT - notizie) , si e’ attestata a 50,5 punti, invariata rispetto alla stima flash di meta’ mese e al di sotto dei 50,8 punti di fine aprile. Gli analisti attendevano un dato pari a 51 punti.

Come si dice rallentare il passo mentre si sta crollando e la produzione è ormai ai livelli minimi del 2009?

Ovviamente ci sono chiari segnali di ripresa anche nell’industria manifatturiera!

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online