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America retail’s apocalypse!

Ne abbiamo già parlato, sono passati alcuni mesi e non è successo nulla dirà il solito idiota affascinato dai mercati che salgono, l’uragano Amazon, sta spazzando via la classe media, piccoli negozi e centri commerciali, con calma non c’è alcuna fretta…

THE BIG SHORT: LA CRISI CHE VERRA’! | icebergfinanza

THE NEXT BIG SHORT! NINJA MOMENT! | icebergfinanza..

Una interessante e completa analisi apparsa ieri su Bloomberg vi ripropone la realtà attuale, fatta di banche centrali che quotidianamente suggeriscono che va tutto bene, la ripresa è solida, l’occupazione continua, si qualche lavoretto di qualche ora alla settimana e fai presto a creare milioni di posti di lavoro.

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America’s ‘Retail Apocalypse’ Is Really Just Beginning – Bloomberg

Non so a Voi, ma a me ricorda tanto l’immagine delle famigerate “floreclosure” si i pignoramenti, anche nel 2006, all’inizio era tutto così, qualche incendio qua è la, ora non resta da vedere come la finanza USA è riuscita a diffondere nei portafogli, attraverso prodotti sintetici e strutturati il virus del settore immobiliare commerciale…

As Credit Booms, Citi Says Synthetic CDOs May Reach $100 Billion

IL SISTEMA PIU FOLLE CHE ABBIA MAI VISTO! | icebergfinanza

ALLARME TITOLI TOSSICI! | icebergfinanza

Qui sotto la dinamica dell’occupazione del settore retail che si sta accartocciando su se stessa…

… e infine dove il virus si sta piano, piano , lentamente diffondendo.

Non mi meraviglierei che il prossimo film, THE BIG SHORT, sia ambientato nel settore commerciale immobiliare USA e in mezzo ai titoli ad alto rendimento e spazzatura, dove è in corso la più colossale bolla della storia della finanza mondiale, con la gentile collaborazione delle banche centrali…

Noi ci limitiamo ad osservare che la velocità di circolazione della moneta collassa, mese dopo mese, giorno dopo giorno, lentamente, inesorabilmente, la deflazione da debiti sta facendo il suo sporco lavoro…

Come ha scritto recentemente il nostro Lacy Hunt, con la restrizione monetaria, con i continui aumenti dei tassi della Fed che finge di osservare un’economia sana, che continuano a pesare sulla crescita economica per il resto del 2017 e del 2018, l’inflazione, è scesa notevolmente quest’anno e continuerà ad un livello inferiore sentiero. Accompagnata di pari passo, dall’estremo sovraindebitamento, impulsi negativi attualmente rafforzati dai problemi demografici e della produttività. La crescita della popolazione nel 2016 è stata la più lenta dal 1936-37 – circa la metà della media postbellica – e il tasso di fertilità nel 2016 è stato il più basso mai registrato in America. La produttività negli ultimi otto anni di questa espansione è stata la più bassa dalla fine della seconda guerra mondiale.

Queste circostanze indicano che una politica monetaria in fase di restringimento e un’aumento dei tassi nel mese di dicembre porterà pressione al rialzo sui tassi di interesse a breve termine. Allo stesso tempo, l’inflazione più bassa e il conseguente calo delle aspettative inflazionistiche porteranno pressione al ribasso su parte lunga della curva die tassi, sui rendimenti a lungo termine obbligazionari del Tesoro, provocando così un abbattimento della curva di rendimento. La probabile prosecuzione del restringimento politica monetaria accomodante nel 2018 probabilmente causerà l’inversione della curva dei rendimenti Le variazioni dei rendimenti obbligazionari del Tesoro a lungo termine sono principalmente determinati da aspettative inflazionistiche. Le aspettative inflazionistiche si aggraveranno in questo ambiente, spingendo al rialzo prezzi e abbattendo i rendimenti obbligazionari dei titoli del Tesoro americano.

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online