Ancora tensioni Bruxelles-Londra, il Protocollo dell'Irlanda del Nord oggetto del contendere
Per quattro lunghi anni, un dilemma ha ossessionato i negoziati sul ritiro del Regno Unito dall'Unione europea: come potrebbe il popolo irlandese continuare a godere della libera circolazione tra nord e sud, se queste strade dovessero ora coincidere con la frontiera del Mercato unico europeo?
Anche se alla fine è stato sancito un Protocollo che sa di compromesso, comunque, il problema non è ancora del tutto scomparso.
Un'opzione poteva essere costituita dal fatto che il Regno Unito rimanesse nel Mercato unico pur lasciando l'Unione, tuttavia il governo di Boris Johnson ha voluto uscirne e così, per evitare problemi di un "confine rigido" sulla terraferma irlandese, ha ammesso i controlli doganali sulle merci che viaggiano dalla terraferma britannica all'Irlanda del Nord.
Tale soluzione si è rivelata profondamente impopolare tra i leader unionisti dell'Irlanda del Nord: questi ultimi si definiscono leali nei confronti del Regno Unito continentale e i controlli doganali nel mare nord-irlandese erano visti come un atto di tradimento.
Per rispondere a queste preoccupazioni, il vicepresidente dell'Unione europea, Maroš Šefčovič, lo scorso ottobre ha proposto una serie di misure per ridurre dell'80% i controlli doganali.
Tuttavia, la segretaria di Stato degli Affari esteri britannica, Liz Truss, ha respinto l'offerta, proponendo invece zero controlli per le merci la cui destinazione finale è l'Irlanda del Nord, lasciandoli in essere solo per le merci dirette nella Repubblica d'Irlanda.
L'arbitrato delle controversie è un'altra importante fonte di conflitto: il Regno Unito non accetta più che la Corte di giustizia europea debba avere giurisdizione, volendo ora un collegio arbitrale congiunto.
Questa è una richiesta che Bruxelles troverebbe molto difficile da accettare.
Oltre alle questioni relative ai contenuti, c'è anche una questione di fiducia: il governo del Regno Unito ha presentato un disegno di legge parlamentare per modificare unilateralmente un trattato internazionale sottoscritto meno di due anni fa.
Pertanto, mentre Bruxelles ha ribadito la disponibilità a cercare una soluzione negoziata, ha anche avviato procedimenti legali contro il Regno Unito per violazione del diritto internazionale.