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Antitrust avvia istruttoria su Tim-Dazn per accordo diritti tv Serie A

MILANO (Reuters) - L'Antitrust ha avviato un'istruttoria su alcune clausole dell'accordo fra Telecom Italia e Dazn per la distribuzione dei diritti tv per la Serie A nel triennio 2021-2024 ritenendo che potrebbero minare la concorrenza nel mercato della pay-tv.

In particolare, spiega il garante, il procedimento è volto ad accertare "se esista una possibile intesa restrittiva della concorrenza con riferimento alle clausole dell'accordo che limitano commercialmente Dazn nell'offerta di servizi televisivi a pagamento, con l'effetto, fra l'altro, di ridurre la sua capacità di proporre sconti agli utenti finali e di ostacolare gli altri operatori di telecomunicazioni dall'intraprendere eventuali iniziative commerciali".

In una nota Tim si dice fiduciosa che a seguito del contraddittorio con l'Antitrust "verranno chiariti tutti gli aspetti oggetto del procedimento, certi che l'accordo con Dazn ha come obiettivo quello di sviluppare la concorrenza nel mercato della pay-tv, la visione dei contenuti in streaming e accelerare il processo di digitalizzazione del Paese a beneficio di tutti clienti e degli operatori di telecomunicazioni".

A Piazza Affari intorno alle 12,10 Tim cede l'1,8%, a fronte di un indice FTSE Mib in calo del 2,6%.

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Tim e Dazn hanno stretto un accordo di partnership tecnico-distributiva che prevede che il gruppo telefonico versi oltre 1 miliardo di euro a Dazn nel triennio, secondo quanto risulta da un documento visionato da Reuters.

Sky si è rivolta all'antitrust italiano contro l'accordo, affermando che l'intesa preclude a Dazn la possibilità di distribuire la Serie A attraverso altri operatori, rafforzando così la posizione dominante di Tim nel mercato della banda larga. Anche altre rivali di Tim hanno segnalato all'antitrust le proprie perplessità.

Secondo l'Antitrust, l'accordo potrebbe anche impedire ai consumatori di scegliere liberamente il proprio fornitore di connettività internet e la modalità di fruizione di Dazn, con un possibile pregiudizio economico e in termini di varietà delle soluzioni tecnologiche disponibili.

L'Autorità valuterà se sussistono i presupposti per l'adozione di misure provvisorie volte a eliminare le clausole potenzialmente restrittive della concorrenza e indica possibili misure che potrebbero risolvere le criticità concorrenziali, tra cui la sospensione di clausole che limitano la possibilità di Dazn di distribuire i propri servizi su altre piattaforme.

Il garante ha anche avviato un procedimento per l'eventuale adozione di misure cautelari che verranno decise solo qualora dovesse risultare che i comportamenti attuati da Tim e Dazn determinino danni "gravi e irreparabili" alla concorrenza.

Nel comunicato Tim precisa che, relativamente "all'asserita indisponibilità di soluzioni tecniche", queste sono disponibili a tutti gli operatori purché questi sostengano gli investimenti necessari. Il gruppo sottolinea inoltre che le sue offerte commerciali non prevedono alcun obbligo di sottoscrizione di servizi di connettività per accedere ai contenuti pay-tv.

"Circa la preoccupazione su un'eventuale limitazione della libertà commerciale di Dazn nell'offerta di servizi televisivi a pagamento, Tim precisa che questo aspetto è stato già chiarito dall'attrattività delle offerte già presenti sul mercato rispetto a quelle degli scorsi anni", prosegue la nota.

Veronica Diquattro, amministratore delegato di Dazn Italia e Spagna, durante un evento a Milano ha commentato: "Siamo tranquilli del nostro operato, abbiamo sempre lavorato nel rispetto delle condizioni del mercato".

(Elvira Pollina, in redazione Sabina Suzzi, Francesca Piscioneri)