Antonella Viola sotto scorta dopo le minacce No Vax
L’immunologa Antonella Viola ha ricevuto una lettera minatoria nel suo ufficio di Padova, con allegato un proiettile, ritenuta così credibile da far decidere in fretta che sarebbe stata necessaria la sua protezione.
“Se non cambia le sue interviste dicendo che i bambini non vanno vaccinati saremo ben lieti di colpire lei e la sua famiglia. Tranquilla, non morirà nessuno ma due pallottole calibro 22 nella pancia e nelle ginocchia non uccidono, fanno solo un gran male” è il messaggio consegnato. Il finale è degno dei vecchi volantini delle brigate rosse: “Non seguiranno altri comunicati”. Sette righe scritte con una macchina per scrivere.
Scrive Antonella Viola su La Stampa:
“Due giorni fa ho ricevuto una lettera di minacce a me e alla mia famiglia, accompagnata da un proiettile, in cui mi si chiede di dichiarare pubblicamente che i bambini non devono essere vaccinati. Ecco a cosa siamo arrivati! E questo anche grazie a quella parte della politica che strizza l’occhio a chi grida «giù le mani dai bambini» o stupidaggini di questo tipo. Siamo al punto che si rischia di finire sotto scorta per aver parlato di scienza e salute, per aver detto che tra una malattia potenzialmente grave e un vaccino sicuro non c’è discussione che tenga.
L’amarezza è ovviamente tanta: sono due anni che tra laboratorio e divulgazione faccio del mio meglio per accompagnare gli italiani in questa tempesta, per rassicurarli, per dare loro informazioni corrette. E so che questo impegno ha un senso, che raccontare le ragioni scientifiche alla base delle decisioni politiche è importante, che la persuasione è sempre lo strumento migliore perché basato su fiducia e libertà. Ma di fronte a gente che è così stupida, cattiva, violenta, meschina da arrivare alle minacce non c’è nulla da fare se non imporre la strada della razionalità. Mi auguro quindi davvero che questo passo del governo sia accolto da tutto il mondo politico senza discussioni e che i cittadini italiani continuino a sostenere le decisioni basate sulla scienza, sul buon senso, sulla solidarietà e sulla convivenza civile. Per quanto mi riguarda, continuerò a fare la mia parte al meglio delle mie possibilità: fare e parlare di scienza, con serietà e responsabilità”.
Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.