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Apple dice (quasi) addio all’auto senza conducente

Era il sogno nel cassetto di Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) ma presto potrebbe diventare un sogno proibito. Si tratta della famosa auto senza conducente che avrebbe dovuto essere pronta entro il 2020 e che, invece, potrebbe non vedere mai la luce. O almeno non come inizialmente previsto da Cupertino.

Cambio di programma

Infatti lo scopo della società era quello di creare un autovettura a marchio Apple, ma le ultime indiscrezioni di stampa parlano di una strategia che a dicembre potrebbe prendere una strada differente. L’ultimo mese dell’anno, infatti, è stato fissato come deadline dagli ingegneri della Mela per capire se la tecnologia attualmente allo studio possa essere sfruttata per un progetto di più ampio respiro. In caso contrario, visto che Apple sta investendo da anni nella visione di una vettura autoguidante, sarà possibile trovare un’alternativa, quella, cioè, di vendere la tednologia sviluppata a terzi senza impegnarsi nella creazione di una macchina vera e propria con logo Apple. Questa situazione sarebbe la conferma di quanto si mormora da tempo negli ambienti e di quanto si sospettava dopo l’addio di circa 120 ingegneri precedentemente assunti per lavorare al progetto Titan. Alla base della drastica decisione ci sarebbero difficoltà nel trovare una linea comune tra gli esperti della progettazione anche in vista di un settore letteralmente nuovo e di nuove misure per adattare l’ambiente esterno (strade e norme che regolano i trasporti) alla nascita della macchina guidata da software.

I dubbi: da più parti

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I dubbi nascono anche dal fatto che solitamente le grandi società hitech, Apple in primis, hanno ormai abituati i propri azionisti a risultati eclatanti che difficilmente potrebbero essere replicati nel breve periodo in caso di una rivoluzione così eclatante come quella delle auto senza guidatore. Inoltre Apple, così come anche la concorrente Google,, avrebbe portato avanti l’idea senza (forse) rendersi conto degli altri investimenti necessari in qualcosa che non è semplicemente un device, attirata più che altro dalle stime di un mercato pari a 6,7 trilioni di dollari entro il 2030. Non solo, ma a questo si devono aggiungere le polemiche la possibile diffidenza creatasi intorno al caso limite in cui, in caso di imprevisto improvviso sulla strada o di altro evento esterno che renda impossibile salvaguardare l’incolumità di pedoni e passeggeri, a decidere il da farsi sarebbe una centralina elettronica a stabilire statisticamente chi avrebbe più probabilità di sopravvivere e, quindi, agire di conseguenza. Insomma una situazione, come detto, al limite ma che indebolisce l’immagine di affidabilità della possibile Apple Car andando a impattare anche sull’intera reputazione dell’azienda.

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