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Apple sale in macchina e punta alla McLaren. Che smentisce

Quando Apple si muove lo fa guardando al meglio e per le sue necessità il meglio si chiama McLaren.

Il progetto per McLaren

L’azienda di Cupertino avrebbe infatti avviato trattative con la casa automobilistica inglese per una possibile acquisizione oppure per una collaborazione ad ampio raggio. A darne notizia è il Financial Times. Una strategia che punta a un rafforzamento effettivo da entrambe le parti ma che rappresenta anche una conferma di più indizi finora mai confermati ufficialmente. Prima di tutto degli sforzi fatti dalla McLaren investendo in materiali innovativi come la fibra di carbonio e alluminio, investimenti che continueranno anche nei prossimi anni visto che in agenda è già stato previsto un miliardo di sterline nel settore della ricerca. In secondo luogo della volontà di Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) di entrare nel mondo automobilistico per un progetto, apparentemente segreto ma sussurrato da tempo nell’ambiente, di una possibile automobile a firma Apple, autoguidata ed elettrica.

I motivi della caccia grossa

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La strategia, però, non sarebbe soltanto un capriccio bensì una volontà di entrare in un mercato in espansione futura sfruttando i capitali e il Kow-how acquisiti in un settore, quello della tecnologia, sulla via della saturazione nel segmento dei cellulari: da non dimenticare che il cavallo di battaglia di Apple (Swiss: AAPL.SW - notizie) è l’iPhome e gli ultimi numeri lo danno in calo di vendite. Partendo da questo punto di vista i nuovi iPhone 7 e iPhone 7 Plus potrebbero rappresentare gli ultimi fuochi d’artificio. Un disegno, quello di una Apple Car, che è stato perseguito anche con l’aiuto di diversi ingegneri di Tesla e della Mercedes (Xetra: 710000 - notizie) -Benz assoldati da Cupertino.

Non mancano però elementi che testimonierebbero l’esatto contrario. In questo caso si parte dalla diretta smentita della McLaren, che ha negato ogni colloquio tra le parti. C'è da rilevare anche alcuni licenziamentifatti da Apple, proprio tra le fila degli ingegneri appena reclutati, il che farebbe pensare a un abbandono, seppur momentaneo del progetto. Come spiegare questo atteggiamento apparentemente in controtendenza? La quadratura del cerchio potrebbe trovarsi proprio in queste ultime mosse che invece di un addio potrebbero rappresentare semplicemente una razionalizzazione dell’organigramma voluto dai vertici Apple, proprio in vista di un’acquisizione di McLaren la quale, a detta degli esperti, vanta i migliori tecnici e ingegneri del settore.

La verità di Apple

A conferma di questo arrivano le cifre: su un totale di 630 dipendenti il numero degli ingegneri McLaren è di 200 Questo spiegherebbe perchè una ditta come Apple, sebbene navighi su un oceano di liquidità (600 miliardi di dollari di capitalizzazione e 160 miliardi di liquidità ) sia disposta a pagare qualcosa come 1,7 miliardi di euro per un nome che non produce utili. Ma il vero punto interessante in tutto questo sarebbe la creazione di un polo di primo piano nel settore della ricerca e dello sviluppo dell’automotive: la natura di entrambe le aziende, infatti è fortemente vocata alla sperimentazione e la potenza innovativa (ed economica) di Apple potrebbe dare una spinta esponenziale alla capacità progettuale di McLaren.

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