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Argentina in piazza contro il carovita. "Il governo punisca gli speculatori"

Centinaia di migliaia di argentini hanno manifestato a Buenos Aires contro l'aumento dell'inflazione, chiedendo al governo azioni per il contrasto delle speculazioni. Promossa dalla Confederazione Generale del Trabajo, il sindacato di sinistra, l'iniziativa ha espreso sostegno al presidente Alberto Fernandez, come spiega Juan Carlos Giordano, deputato di Izquierda Socialista: "La CGT oggi ha marciato contro l'inflazione, ma a favore del governo. Si tratta della mobilitazione del sindacalismo militante e della sinistra, in Plaza de Mayo, contro i settori politici del nostro paese che sono contrari all'adeguamento dell'esecutivo, per un aumento dei salari e per liberare l'Argentina dal patto di sottomissione al Fondo Monetario Internazionale".

Diciamo da molti anni che non dobbiamo discutere della povertà ma la dobbiamo combattere. Dobbiamo al contrario discutere della ricchezza, quella che viene sistematicamente sottratta a ogni momento difficile del nostro paese

Al centro della mobilitazione, a cui hanno aderito decine di associazoni e gruppi della società civile, la richiesta di un controllo della spirale dei prezzi. A luglio l'inflazione mensile ha toccato il 7,4 per cento, spingendo oltre il 71 per cento il il tasso annuale.

Marina Joski, membro dell'Unione dei lavoratori dell'economia popolare (UTEP): "È urgente un aumento generale dei salari. Diciamo da molti anni che non dobbiamo discutere della povertà ma la dobbiamo combattere. Dobbiamo al contrario discutere della ricchezza, quella che viene sistematicamente sottratta a ogni momento difficile del nostro paese".

L'escalation dei prezzi - soprattutto quelli dei generi alimentari - sta aggravando la crisi economica, che ha visto il livello di povertà salire fino a riguardare il 40% della popolazione argentina.