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Assegno di ricollocazione, cos'è e chi può richiederlo

E’ rivolto ai disoccupati che percepiscono la Naspi, consente di beneficiare di un<strong> voucher</strong> spendibile nei Centri per l’impiego.
E’ rivolto ai disoccupati che percepiscono la Naspi, consente di beneficiare di un voucher spendibile nei Centri per l’impiego.

L’assegno di ricollocazione è un flop. A oggi sono meno di 3mila i disoccupati in Naspi (indennità prevista per chi perde il lavoro) da almeno 4 mesi che hanno chiesto l’assegno che aiuta a trovare un nuovo impiego. Gli altre 27mila, evidentemente, preferiscono percepire l’indennità senza cercare un nuovo impiego. Oppure lavorare in nero.

Cos’è l’assegno di ricollocazione? E’ rivolto ai disoccupati che percepiscono la Naspi, consente di beneficiare di un voucher spendibile nei Centri per l’impiego o Agenzie accreditate per la ricerca di lavoro. In sei mesi soltanto il 10 per cento dei beneficiari della prima fase di sperimentazione dell’assegno hanno presentato domanda all’ANPAL. In molti credono che richiedendo l’assegno di ricollocazione si perda il diritto a beneficiare della Naspi, l’indennità di disoccupazione ma non sempre è così.

L’assegno di ricollocazione è stato introdotto con il Jobs Act, attivo nei primi sei mesi del 2017 in via sperimentale per 30mila disoccupati, sarà gradualmente esteso a tutti coloro che percepiscono l’indennità di disoccupazione. L’importo dell’assegno è compreso tra i 250 e i 5mila euro e viene erogato al Centro per l’impiego o all’Agenzia per il lavoro soltanto dopo che il lavoratore ha firmato il contratto di lavoro ed è soggetto a specifiche regole. Lo può richiedere che percepisce la Naspi da almeno 4 mesi.

L’assegno non lo incassa il lavoratore, bensì l’Ente che presta servizio di assistenza nella ricerca di lavoro. Chi lo accetta è obbligato ad accettare le offerte di lavoro congrue proposte del CPI o dall’Agenzia per il lavoro, pensa la revoca a percepire la Naspi. Il sussidio di disoccupazione cessa di essere erogato solo nel caso in cui il disoccupato rifiuta un’offerta di lavoro adatta al proprio profilo professionale. Fare domanda per l’assegno di ricollocazione, nelle intenzioni del governo, dovrebbe aumentare la possibilità di trovare un impiego. Fino ad allora non si perde il diritto alla Naspi.