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Assolta S&P su rating Italia: ecco i colpevoli

In autunno uscirà al cinema IT, il terrificante pagliaccio di Stephen King “In una ridente e sonnolenta cittadina americana, un gruppo di ragazzini, esplorando per gioco le fogne, risveglia da un sonno primordiale una creatura informe e mostruosa: It. E quando, molti anni dopo, It ricomincia a chiedere il suo tributo di sangue, gli stessi ragazzini, ormai adulti, abbandonano famiglia e lavoro per tornare a combatterla. E l'incubo ricomincia...” Similitudini forti possono trovarsi tra la storia di IT con la vicenda di Trani: un mostro, l’agenzia di rating S&P, un gruppo di ragazzi ormai adulti rappresentati dalla persona del giudice di Trani il Dott. Ruggiero, le vittime ossia le associazioni dei Consumatori che avevano denunciato.

La vera sconfitta non è per l’Italia che subì giudizi negativi relativamente al rating del proprio debito pubblico, conseguenza del peggioramento dei dati di bilancio nel settore pubblico, ma è per come si è cercato malamente un colpevole, un capro espiatorio senza capire chi fossero i veri colpevoli. Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito i fatti:

  1. A novembre 2011 i tassi di interesse sul debito pubblico schizzarono quasi al 7% e lo spread con il bund a 570 bp.

  2. Tra maggio 2011 e gennaio 2012 arrivano i rating negativi, sul debito italiano, delle varie agenzie.

  3. Il 14 marzo 2012 ariva il Regolamento UE sul divieto delle vendite allo scoperto dei CDF (Credit Default Swap).

Il punto 3) riportato sopra è cruciale perché individua i soggetti realmente responsabili del dissesto dell’Italia: coloro che, seppur non violando la legge all’epoca, andavano short sul mercato equity o bond di un paese dopo essersi comprati l’assicurazione con i CDS; l’obiettivo era incassare i soldi, con il default dell’Italia, oppure vendendo i CDS comprati a prezzi più bassi prima dell’inizio della crisi.

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Il meccanismo si avvicina alle truffe con le assicurazioni per la macchina: falsi incidenti, dietro pagamento di un premio basso, fanno incassare soldi grazie alla copertura assicurativa e alla complicità di una controparte e di un meccanico accondiscendente. Le agenzie di rating, nel bene e nel male, fanno il loro lavoro e a volte intervengono in ritardo (default Argentina) diventando meri certificatori del dissesto, a volte sembra anticipino e accelerino il processo dando una “spinta” al mercato con i propri rating (Italia 2011). Ma è il mercato che da il vero rating di un paese e questo è riflesso nei rendimenti dei titoli di Stato come dimostra la curva del rendistato italiano a novembre 2011, con tassi molto alti e vicini ad altri paesi in difficoltà quali Grecia, Portogallo e Irlanda: in questi Paesi le agenzie di rating hanno subito qualche processo?

L’Italia è uno Stato dalla grande economia reale che però ha un mercato finanziario “rionale” che può essere messo in ginocchio da pochi speculatori (vedere Soros 1992 attacco alla Lira). Il guaio è che la finanza guida l’economia reale e quindi un mercato dei capitali più aperto, liquido e robusto aiuterebbe anche l’economia reale riducendo i rischi di dissesti, invece un piccolo mercato manipolabile potrebbe creare effetti leva, positivi e negativi, sull’economia reale (bolle speculative e panic selling). Chi è quindi il colpevole? Il legislatore assente e la nostra storia fatta di capitalismo familiare e Stato ingombrante.

Autore: Guido Gennaccari Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online