Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 6 hours 2 minutes
  • Dow Jones

    38.460,92
    -42,77 (-0,11%)
     
  • Nasdaq

    15.712,75
    +16,11 (+0,10%)
     
  • Nikkei 225

    37.973,79
    -486,29 (-1,26%)
     
  • EUR/USD

    1,0705
    +0,0005 (+0,04%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.309,70
    -2.035,20 (-3,26%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.394,50
    -29,60 (-2,08%)
     
  • HANG SENG

    17.201,27
    +372,34 (+2,21%)
     
  • S&P 500

    5.071,63
    +1,08 (+0,02%)
     

Assolto dall’accusa di violenza grazie a una lettera dall'oltretomba

Condannato nel 2016 a Busto Arsizio, Milano, per concorso in violenze sessuali risalenti al 2002 – colpevole, nello specifico, di aver fotografato le violenze mentre il suo compagno le commetteva sulla figlia di 4 anni della sorella – un uomo è stato assolto grazie a una lettera proveniente direttamente dall’oltretomba. E per merito di un’innovativa metodologia di neuroscienze che riesce a verificare al 92% se un fatto sia presente o meno nella memoria di una persona.

Ecco cosa è successo. L’accusa di concorso in violenza sulla bimba risale al 2002. Violenza che sarebbe stata asseritamente compiuta dal compagno dell’imputato (compagno che si però è suicidato nel 2005) sulla figlia della sorella. Ma il 6 settembre 2017 è stata ritrovata una lettera, mai aperta fino ad allora, nella stazione dei carabinieri dove nel 2005 erano finiti gli effetti personali del suicida (zio della bambina).

VIDEO - “Storie scope...ce”, Franca Leosini e quelle frasi in prima serata che dividono il pubblico

Nel testo il compagno dell’imputato non solo indicava le motivazioni di innocenza dei due, ma richiedeva inoltre, a riprova della loro non colpevolezza, la revisione della condanna definitiva tramite test a-IAT (o “autobiographical Implicit Association Test”) ideato da Anthony Greenwald nel 1998 e portato avanti dal 2008 da Giuseppe Sartori, docente di neuroscienze all’Università di Padova.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Il metodo, che è in grado di accertare se quello che il cervello di un individuo ricorda corrisponde alla realtà o è frutto di finzione, è stato utilizzato per verificare l’episodio di violenza per cui l’uomo era stato condannato. E visti i risultati del test, la Corte d’Appello di Brescia ha deciso infine di assolvere l’uomo. Eppure nessuno, per 15 anni, da quando è arrivata nella stazione dei carabinieri, ha mai pensato di leggere quella lettera che lo ha scagionato.

VIDEO - Pedofilia: non ha coperto gli abusi sessuali, assolto il cardinale Barbarin