Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.922,16
    +40,66 (+0,12%)
     
  • Dow Jones

    37.986,40
    +211,02 (+0,56%)
     
  • Nasdaq

    15.282,01
    -319,49 (-2,05%)
     
  • Nikkei 225

    37.068,35
    -1.011,35 (-2,66%)
     
  • Petrolio

    83,24
    +0,51 (+0,62%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.845,08
    +315,20 (+0,53%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.366,88
    +54,26 (+4,13%)
     
  • Oro

    2.406,70
    +8,70 (+0,36%)
     
  • EUR/USD

    1,0661
    +0,0015 (+0,14%)
     
  • S&P 500

    4.967,23
    -43,89 (-0,88%)
     
  • HANG SENG

    16.224,14
    -161,73 (-0,99%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.918,09
    -18,48 (-0,37%)
     
  • EUR/GBP

    0,8612
    +0,0056 (+0,65%)
     
  • EUR/CHF

    0,9693
    -0,0017 (-0,18%)
     
  • EUR/CAD

    1,4644
    -0,0007 (-0,05%)
     

Assurdità da Job's Act: meglio licenziarsi si prende l'indennità

Da tempo il mondo del lavoro è il tasto dolente della nazione, tasto che va ad accumularsi agi altri problemi radicati nella storia italiana. Le riforme sono state fatte, non tutte sono le migliori possibili. Il Job's Act (Francoforte: A1CVKR - notizie) potrebbe essere una di quelle. Nello specifico per le forme di assicurazione sociale che ha introdotto e che a volte sono anche più convenienti del lavoro stesso.

Il Jobs Act


Il primo esempio è quello del Naspi, indennità che si può incassare in caso di licenziamento e cui si ha diritto dopo poco più di 3 mesi di contribuzione nei 4 anni precedenti e 30 giornate di lavoro nei 12 mesi precedenti. Il calcolo dell'assegno, la cui durata d'erogazione è strutturata in base alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni, è pari al 75% dello stipendio medio degli ultimi 4 anni e in qualunque caso non andrebbe oltre i 1.300 euro. Il che, considerato che andrebbe in tasca senza spese di spostamento e vitto, solitamente voci che incidono sulla spesa di chi è costretto a lavorare, rappresenta un'alternativa migliore: avere i ¾ dello stipendio, anche per 2 anni (durata massima), ma senza lavorare. N.B pochissimi rientrano in un quadro così favorevole.

In realtà, ci sarebbe anche un altro adempimento da portare a termine: dare la disponibilità ai centri dell'impiego per un immediato lavoro e per la partecipazione ad attività di formazione. Ma anche in questo caso da un punto di vista concreto, si tratta di una formalità visto che gli l'organizzazione degli uffici è in piena rivoluzione e non c'è, almeno allo stato attuale, un punto di riferimento che organizzi alcun tipo di formazione.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Da dove nasce?

In realtà è la trasformazione di un altro assegno previdenziale, l'Aspi, più lungo nel tempo ma anche più complicato da ottenere: non servono 4 settimane di contribuzione ma un anno, cosa piuttosto difficile. Teoricamente per avere accesso al Naspi, il licenziamento dev'essere fatto dal datore di lavoro e non frutto di dimissioni. Con le dovute eccezioni: il lavoratore può dimettersi e avere lo stesso diritto all'assegno nel caso in cui le dimissioni siano frutto di un mancato pagamento della retribuzione, si sia stati vittima di molestie sessuali, ci sia stato un demansionamento, episodi di mobbing, sia stata spostata la sede di lavoro senza motivi come previsto dall’art. 2103 del Codice Civile oppure siano frutto di una maternità.

Quella che però si presenta di fronte a chi ha scelto la scommessa del licenziamento è una sfida insidiosa: lasciare un lavoro, di questi tempi di magra, potrebbe non essere una scelta saggia. A prescindere dal Naspi.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online