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Astaldi: analisi tecnica della giornata

Nuovo segnale di allarme per Astaldi (Milano: AST.MI - notizie) (-0.40%, 3,93 euro) che continua a stazionare al di sotto di quota 4 euro. A questo punto le probabilità di un ritorno dei corsi a 3,75 euro (1° target; 2° target 3,58 euro) si fanno sempre più elevate. Per evitare questa debacle, il titolo dovrà portarsi al più presto al di sopra di 4 euro, soglia dove dovrà costruire una base da cui ripartire e portarsi almeno fino in area 4,70 euro. Oltre questo riferimento, spazio a nuovi allunghi in direzione di area 5 euro. Attenzione alla volatilità nelle prossime sedute. Il titolo negli ultimi sei mesi ha ceduto il 52%. Da un punto di vista geografico, Cile, Perù e Turchia si confermeranno mercati di grande interesse per i settori di tradizionale presidio per le attività del Gruppo, anche nell’ambito di iniziative sviluppate in regime di concessione. I risultati consolidati dell’esercizio 2015 confermano i piani di crescita del Gruppo, grazie alla strategia di posizionamento nelle diverse aree geografiche in cui opera e a una consolidata capacità industriale.

In Canada, superate le complessità del Progetto Idroelettrico Muskrat Falls, è previsto un rafforzamento del Paese anche attraverso lo sviluppo di partnership locali; alla crescita dell’Area contribuirà anche TEQ, la Società canadese acquisita e ristrutturata nel corso degli ultimi esercizi. Ulteriori opportunità potranno derivare dai mercati di nuovo interesse, Panama, Iran, Cuba, Svezia e Norvegia, che si ritiene potranno compensare nel loro complesso la riduzione programmata in Venezuela e il rallentamento di Romania e Bulgaria. Si assisterà inoltre a un ulteriore sviluppo della Polonia, anche in virtù della capacità che storicamente il Paese ha di sfruttare i fondi di coesione resi disponibili dalla Comunità Europea. In Italia verrà mantenuto l’attuale livello produttivo grazie alle recenti acquisizioni e all’avanzamento degli iter di approvazione per la progettazione esecutiva attesi per la Linea ferroviaria AV/AC Verona-Padova (Sub Tratta Verona-Vicenza) e per la Strada Statale Jonica DG-41.

Medie mobili esponenziali:

il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più ribassista possibile.

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Nei prossimi mesi il Gruppo Astaldi intende proseguire nel proprio percorso di crescita concentrandosi su uno sviluppo organico delle attività, che punti a rafforzare ulteriormente gli elementi distintivi del Gruppo (posizionamento competitivo consolidato, portafoglio ordini di qualità), valorizzando al contempo la capacità di offerta integrata. Si porterà avanti una strategia commerciale in linea con le politiche di gestione del rischio del Gruppo, capace di favorire una ancora più accentuata diversificazione delle attività. In particolare, si punterà a consolidare la presenza del Gruppo nei Paesi di tradizionale presidio che continuano ad investire in programmi infrastrutturali su base pluriennale, come ad esempio Turchia, Cile, Polonia, Algeria, e a consolidare, quindi, la presenza in Aree che abbiano economie stabili e con chiari programmi di investimento. Al contempo, si guarderà a nuovi mercati in grado di garantire quella ottimale diversificazione del rischio/paese che sempre più si afferma come condizione necessaria per il mantenimento di adeguati livelli di competitività. A favorire la crescita, contribuirà lo sviluppo di partnership strategiche e di elevato standing, che potranno garantire una adeguata condivisione dei rischi, ma anche maggiori opportunità di successo dei processi di ingresso in nuovi mercati/aree.

Il Gruppo Astaldi è uno dei principali General Contractor in Italia e tra i primi 25 a livello europeo nel settore delle costruzioni, in cui opera anche come promotore di iniziative in project financing. Attivo da 90 anni a livello internazionale, si propone al mercato sviluppando iniziative complesse e integrate nel campo della progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture pubbliche e grandi opere di ingegneria civile, prevalentemente nei comparti delle Infrastrutture di Trasporto, degli Impianti di Produzione Energetica, dell’Edilizia civile e Industriale, del Facility Management, Impiantistica e Gestione di Sistemi Complessi. È quotato in Borsa dal 2002 e si colloca al 92° posto nelle classifiche dei Contractor a livello mondiale. Ha chiuso l’esercizio 2015 con un portafoglio totale, incluse le ulteriori iniziative acquisite e in via di finalizzazione, pari a oltre 28 miliardi di euro e un fatturato di 2,9 miliardi ed è attivo con circa 10.300 dipendenti in Italia, Europa (Polonia, Romania, Russia) e Turchia, Africa (Algeria), America del Nord (Canada, USA), America Latina (Cile, Perù, Venezuela, America Centrale), Middle East (Arabia Saudita, Qatar) e Far East (Kuala Lumpur: 5029.KL - notizie) (Indonesia).

Autore: Pasquale Ferraro Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online