Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    38.487,68
    -16,01 (-0,04%)
     
  • Nasdaq

    15.721,41
    +24,77 (+0,16%)
     
  • Nikkei 225

    38.460,08
    +907,92 (+2,42%)
     
  • EUR/USD

    1,0707
    +0,0002 (+0,02%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.160,30
    -2.034,99 (-3,27%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.390,60
    -33,50 (-2,35%)
     
  • HANG SENG

    17.201,27
    +372,34 (+2,21%)
     
  • S&P 500

    5.073,85
    +3,30 (+0,07%)
     

Atlante diventa “Atlantino”: numeri più piccoli del previsto

Il settore bancario è un settore a rischio? A quanto pare sì, soprattutto in alcune nazioni europee dove il legame tra titoli di stato, economia in difficoltà e debito pubblico formano un mix difficile da risolvere oltre che insidioso sul lungo periodo.

La situazione dell'Italia

Questa in sintesi la situazione dell’Italia, la stessa che ha portato i vertici del governo Renzi, in collaborazione con i grandi istituti di credito italiani e delle grandi società assicurative a creare il Fondo Atlante, il fondo il cui scopo era, ed è tuttora, in estrema sintesi, quello di gestire la ricapitalizzazione delle banche e lo smaltimento dei crediti in sofferenza, una voce, questa, che partendo dai 200 miliardi dei più urgenti, diventa 360 se si includono anche i crediti incagliati e quelli difficilmente esigibili.

I primi dubbi su Atlante, iniziativa che il mercato italiano ha apprezzato solo parzialmente, derivavano proprio dalla situazione dei suoi numeri e cioè di quanto avrebbe potuto disporre, di chi avrebbe partecipato e, infine, di come avrebbe sfruttato i capitali raccolti. Oggi quei numeri sono stati resi noti.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Il capitale in mano al fondo è pari a 4,25 miliardi di euro, meno di quanto ottimisticamente preventivato dal governo che invece guardava al target di 6; di questi circa 3 sono stati versati da Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) , a loro volta all’interno di una galassia formata da 67 soggetti divisi tra banche, assicurazioni, fondazioni bancarie e Cassa Depositi e Prestiti.

I limiti e i numeri

Una situazione che ha costretto i rappresentanti di Quaestio a riconoscere che forse le aspettative createsi di fronte a un nome altisonante erano troppo alte rispetto a quanto oggi presentato. Non solo, ma l’entusiasmo già di per sè tiepido (in realtà i dubbi erano nati il giorno stesso dell’annuncio della sua nascita) si è ulteriormente smorzato di fronte all’ammissione che il fondo non risolverà tutti i problemi ma potrà permettere la riuscita di alcune “storie di successo” per favorire l’eliminazione, o quasi, dei rischi per una migliore percezione del settore.

Di (KSE: 003160.KS - notizie) questi 4,25 miliardi il 30% sarà investito in Npl i quali, a loro volta, potranno anche presentare una garanzia costituita da asset, attraverso tranche junior, veicoli finanziari di altra natura, beni mobiliari o immobiliari.

Per quanto riguarda la durata sarà di 5 anni con opzione di 3 e modifica di quel 66,6% di assenso delle quote degli investitori. Il periodo di ogni investimento (da precisare che sono esclusi tutti quelli che richiedono obbligo di un’opa) non andrà oltre l’anno e mezzo, prorogabile a 2 in totale (quindi 18 mesi + 6) in modo da portare a compimento eventuali azioni già iniziate. Il restante 70% del capitale di Atlante sarà sfruttato per capitalizzazioni degli istituti più fragili. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) caso in cui alla fine di giugno 2017 dovesse restare, di questo 70%, una parte, questa verrebbe veicolata nella fetta dedicata ai Npl.

Guardando invece al rendimento, altra questione aperta con l’opinione pubblica, sarà di circa il 6% annuo.

Tutto secondo i piani?

Non proprio: per fare in modo che tutto vada come previsto, oltre alla situazione generale che dovrà restare allo stato attuale, quindi senza crisi improvvise, sarà necessario che le banche tornino di per sè a generare profitti.

Ma al di là dei numeri già partono i sospetti e le polemiche: la Bce (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) ha intenzione di monitorare il fondo e le sue attività dopo aver constatato che tra i membri di Atlante, quindi di un fondo che deve acquistare crediti deteriorati e ricapitalizzare banche, ci sono anche soggetti in crisi ovvero coloro che dovranno vendere in qualche modo dei crediti deteriorati e vedersi ricapitalizzare la banca.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online