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Atlante, Penati: esperimento su Npl finito, scettico su creazione mercato in Italia

di Andrea Mandala' e Valentina Za

MILANO (Reuters) - Il fondo Atlante getta la spugna sulla creazione di un mercato degli Npl in Italia dopo che il fallimento del salvataggio di Mps con una soluzione privata ha mandato in soffitta il progetto di dare vita alla più grande operazione di cartolarizzazione di sofferenze in Europa.

E' lo stesso Alessandro Penati, presidente di Quaestio Capital Managament, la Sgr nata a aprile del 2016 per intervenire sugli aumenti di capitale di banche in difficoltà e sugli Npl a fare il punto, in occasione di un convegno, sulla sua esperienza ed esprimere tutta la sua delusione e lo scetticismo sulla creazione di un mercato dei non performing loan in Italia.

"Pensavo si potesse realizzare, ma dopo la mia esperienza in questi sei mesi sono scettico", dice Penati.

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E' uno sfogo a 360 gradi quello del numero uno di Atlante. Penati sottolinea le difficoltà in Italia per una corretta valutazione dei crediti deteriorati a causa di una gestione del credito non ordinata da parte delle banche e carenze informative. Ma c'è oltre. L'economista punta il dito contro l'assenza di una visione strategia nella gestione delle crisi bancarie anche a livello istituzionale, la scarsità di risorse raccolte dal fondo Atlante e la mancanza di 'lungimiranza' degli investitori del fondo.

"La partenza era di avere un esperimento unico: la più grossa cartolarizzazione in Europa, one-shot", spiega ricordando il piano di cessione di 27 miliardi lorde di sofferenze di Mps, uno dei perni del salvataggio di Mps.

Dopo il fallimento della soluzione privata e il conseguente intervento dello Stato con una ricapitalizzazione precauzionale, il fabbisogno di capitale di Mps è salito a 8,8 dai precedenti 5 miliardi.

L'aumento di capitale dell'istituto senese "è stato pensato male e gestito peggio". E questo perchè, spiega, "doveva essere strutturato per sostenere l'operazione sugli Npl e invece è successo il contrario. La struttura dell'operazione sugli Npl è stata aggiustata a sostegno dell'aumento".

A questo punto Penati esclude dunque un intervento di Atlante sulle sofferenze di Rocca Salimbeni intervento che avrebbe dato un impulso fondamentale al mercato dei crediti deteriorati

"L'esperimento a mio avviso è morto e finito", sentenzia.

Quella su Mps, "era un'operazione per creare un mercato degli Npl, adesso non avrebbe molto senso", aggiunge.

CRISI BANCHE: INTERVENTO STATO NON BASTERA'

Sul fronte istituzionale non mancano le critiche allo strumento della ricapitalizzazione precauzionale dello Stato grazie ai 20 miliardi messi a disposizione che per coprire le esigenze patrimoniali e di liquidità delle banche in difficoltà.

"La sensazione generale è che l'intervento precauzionale dello Stato possa risolvere tutti i problemi, ma non è così. C'è un problema di gestione e di liquidità", dice Penati.

Penati rivendica il lavoro svolto da Atlante, finora intervenuto, oltre che nel recente acquisto delle sofferenze delle tre good bank, nel capitale di Popolare Vicenza e Veneto Banca con un investimento di circa 3,5 miliardi. Lamenta però l'assenza di nuove risorse e interlocutori con una visione di più lungo periodo.

"Con 4 miliardi di euro entro luglio 2017 avremmo risolto tutte le crisi bancarie e sarebbe stato meno di quanto il sistema bancario ha pagato con Etruria e Banche Marche. Sto parlando di soldi buttati via e che noi non abbiamo", dice Penati che parla di un costo complessivo di 4-5 miliardi per il il salvataggio delle banche regionali finite in risoluzione a fine 2015.

E non nasconde dissapori con i contributori del fondo che hanno svalutato le quote e che non sembrano più interessati a investire ulteriormente.

"C'è una lungimiranza pari a zero", dice Penati. "Mi votano contro" aggiunge con riferimento al mancato sostegno delle banche investitrici nel fondo.

"La storia della svalutazione mi fa imbestialire, investi in una banca fallita e dopo sei mesi svaluti. Vediamo quanto vale fra tre anni", si sfoga ancora Penati.

"Il Fondo è nato e si è comprato le banche venete in un'Ipo con numeri che erano da libro dei sogni. C'e una responsabilità mica da ridere. Quei numeri erano ridicoli. Cosa abbiamo poi trovato dentro .. in parecchie situazioni: scava scava e diventa un horror story".