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Attenzione a Piazza Affari: pessima impostazione sui bancari

Sul listino italiano è meglio privilegiare le vendite su un improbabile ritorno a 18240 con uno stop stretto a 18400. A consigliare l'operatività è Antonio Landolfi Trader Master presso la Trading Room Academy. (ant.landolfi@libero.it)

Dopo 30 giorni dlle ultime previsioni sul Ftse Mib come si ritrova il nostro indice?

Ad un mese esatto dall’ultimo articolo ritroviamo il future sul nostro indice FTSE MIB40 quasi esattamente sullo stesso livello ed in una condizione grafica quasi identica, cioè arrivando da un massimo di swing più basso del precedente; questo elemento paradossalmente è uno dei pochi elementi positivi, in un contesto altrimenti estremamente più negativo (e poi vedremo perché), a cui possiamo aggrapparci prima di una pericolosa accelerazione ribassista. Infatti, arrivando da una sequenza di massimi decrescenti evidenti sul grafico ed avendo però generato ogni volta anche dei minimi crescenti fin troppo evidenti nel grafico in figura

ci permette di aggrapparci al livello di 17220 (freccia più alta del grafico) come perfetto supporto, che però non rischierei in acquisto, per evitare l’approdo sull’ultimo supporto veramente valido di 16920 (freccia più bassa del grafico) maggiormente deputato agli acquisti (che comunque in questa fase non è la mia operatività consigliata) con uno stop potenziale molto stretto a 16740.

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Attenzione! Questa è l’unica buona notizia alla quale aggrapparsi visto che molto probabilmente, come vedremo più avanti, questa settimana potremmo non avere l’appoggio del future sull’S&P500 che fino ad oggi ha contribuito con la sua forza a non far tracollare gli indici europei. Inoltre il nostro future deve fare i conti con la pessima impostazione del sottoindice bancario che ormai non ha più grossi margini di manovra e si trova sull’orlo di un piccolo baratro che necessita di una immediata reazione dal preciso livello in cui si trova adesso recuperando il più presto possibile almeno il livello di 9431, reazione di cui fino a venerdì non esisteva alcun indizio.

Detto questo quali sarebbero allora gli spunti operativi più appropriati?

La necessità di guardare assolutamente alle banche è fin troppo evidentemente dettata dalla pessima situazione del titolo Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che a meno di una improvvisa, per quanto possibile, miracolosa inversione, sembra proiettato verso il minimo storico di 2,20 che trascinerebbe in tale discesa, seppur in modo più limitato, anche altri bancari più solidi come Banca Intesa.

Pertanto il consiglio è ancora di privilegiare le vendite su un improbabile ritorno a 18240 con uno stop anche qui stretto a 18400, rinviando l’operatività long solo dopo la rottura di tali livelli ed un loro consolidamento.

Ad accentuare i dubbi sul future vi è la conferma dall’andamento dei titoli dove sull’indice sottostante non è possibile segnalare alcun titolo per gli acquisti riservandoli solo a pochi titoli minori quali: Basicnet (Londra: 0N6O.L - notizie) buy 3,27, stop 3,18, target 3,52; Brembo (Londra: 0OLJ.L - notizie) buy 48,85, stop 47,40, target 52,50; De Longhi (Other OTC: DELHF - notizie) buy 22,44, stop 22,20, target 25,80; Recordati (Londra: 0KBS.L - notizie) buy 24,40, stop 23,80, target 27.

E per quanto riguarda la situazione degli altri listini e titoli in Europa?

Poco di più da dire per il future sull’indice tedesco DAX30 che è stretto da 2 livelli entrambi molto ravvicinati che devono essere superati per una tendenza più chiara e cioè 10224 in alto e 9930 verso il basso. Solo un netto superamento di uno dei 2 permetterà di elaborare una strategia nella direzione dell’eventuale rottura. Prima di allora questo è l’indice più incerto seppur in una situazione di medio tendenzialmente al ribasso.

E’ comunque possibile individuare qualche titolo importante per un’operatività rialzista e precisamente: Adidas (Londra: 0OLD.L - notizie) buy 105,6, stop 102,80, target 117; Bayer (Londra: 0P6S.L - notizie) buy 77,9, stop 76, target 92,40; Merck (Londra: 0O14.L - notizie) buy 83,60, stop 82,40, target 91. Mi terrei alla larga da quasi tutto il resto del listino ed in special modo dal titolo E.ON.

Con la questione dei tassi in fase di rialzo e dei dati macro che di volta in volta avvicinano o allontanano l'evento in sè, impossibile non guardare a Wall Street, ancora di più se si pensa agli ultimi numeri sul fronte del lavoro statunitense. Cosa succede e come operare?

Eccoci infine all’ago della bilancia di questa settimana, il future sull’S&P500. Qui la situazione sembra chiara ed in questa estenuante e lunga fase sui massimi è obbligatorio il sell a 2097,50 con uno stop relativamente stretto ed obbligato a 2107 ed un target iniziale di 2052-2045. Solo sotto tale livello ed in chiusura mensile si apriranno altri ampi spazi. Attenzione! Su questo future comunque la situazione è davvero incerta.

Tale situazione di incertezza si riflette ovviamente nei titoli ed infatti ci sono alcuni titoli che non solo si trovano sui massimi assoluti, ma ancora meriterebbero un buy come i titoli Adobe, Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) e Kraft; buy che in questo momento però sono difficili da quantificare. Mi limito pertanto a segnalare 2 importanti titoli che hanno il possibile buy su livelli ottimali di supporto che stanno raggiungendo: Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) buy 87,30, stop 81,60, target 107; Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) buy 142,6, stop 138,90, target 165.

Consiglierei di stare alla larga da un bel po’ di titoli quali il colosso delle vendite on-line Alibaba, da E-bay, McDonald’s, Yahoo (Hannover: YHO.HA - notizie) e per la prima volta anche dal titolo Starbucks (Swiss: SBUX.SW - notizie) che è stato sempre uno dei miei preferiti.

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